MESSINA. Con l’estate ormai arrivata, si propone, come ogni anno, il problema degli accessi a mare nella riviera nord di Torre Faro, la “circonvallazione tirrenica”. A interrogare l’amministrazione (specificatamente l’assessore alle Politiche del mare Francesco Caminiti) su cosa intenda mettere in atto per permettere a messinesi e turisti di recarsi in spiaggia agevolmente (e legalmente, dato che per andare a mare sulle sponde del Tirreno bisogna attraversare terreni privati) è il consigliere del Pd Alessandro Russo.
“Come più volte in passato segnalato dallo scrivente e da numerosi altri cittadini anche riuniti in comitati civici spontanei, si tratta: dei varchi di accesso al mare posti in Via Senatore Arena a Torre Faro, contrada Torre Bianca e dei lunghi tratti della S.S. 113 compresa tra le contrade di Mortelle e Timpazzi – scrive Russo – Come è noto, su detti tratti di strada insistono diverse proprietà private i cui proprietari rivendicano, secondo diritti, la possibilità di recintare. Se tale attività è consentita a tutela dei diritti di proprietà, ritengo sia altrettanto opportuno e necessario, al fine di tutelare l’uso collettivo del litorale pubblico e del mare, che l’Amministrazione si attivi al fine di realizzare, come da previsioni del Codice della Navigazione e dal combinato disposto normativo vigente, dei varchi di accesso pedonale al tratto di spiaggia interessato”.
“Se è infatti legittimo il diritto proprietario di recintare le aree di propria proprietà – continua il consigliere democratico – in ragione della presenza di un lungo e ampio tratto di litorale pubblico, aperto e accessibile a chiunque, tradizionalmente vocato alla fruizione del mare che configura il diritto di chiunque, uti cives, ad accedervi per usufruirne, è certamente di superiore interesse collettivo la realizzazione di varchi di accesso a distanze tali da poter far accedere chiunque voglia al mare e al litorale demaniale senza eccessivi sforzi e impedimenti: tale diritto collettivo, che sicuramente attenua l’uso del diritto di proprietà, spetta all’Amministrazione tutelarlo, mettendo in atto i provvedimenti necessari a evitare che una concezione bruta del diritto di proprietà faccia soccombere il superiore interesse collettivo al godimento e alla fruizione del mare”.
“Si invita, a tal proposito, a porre in essere ogni utile e consensuale forma di accordo tra privati interessati e pubblica amministrazione al fine di addivenire a tale utile risultato, anche a seguito di una puntuale ricognizione dei luoghi con relativo censimento dei varchi presenti e delle distanze tra di essi. Laddove tale consensuale accordo non si trovasse, si invita conseguentemente a porre in essere le misure espropriative necessarie per assicurare il diritto di accesso a mare che, alla data odierna, appare irrimediabilmente compromesso per un tratto di litorale molto lungo”, conclude Alessandro Russo.
Fesserie, solo spot politici. Il problema esiste veramente ma periodicamente ogni estate viene riesumato per chiacchiere che purtroppo non portano a nulla.
Se ne parlava già l’anno scorso… se ancora se ne parla significa che non è stato fatto niente o comunque non abbastanza.