20.20. Si vota. La delibera passa coi due soli voti contrari di Antonella Russo e Gaetano Gennaro del Pd. il consiglio comunale ha nuove regole. Anche aula nessuno lo ammetterà, Cateno De Luca ha vinto di nuovo, e su tutta la linea. Avrà tutto questo una qualche seppur minima influenza sulla sua intenzione di procedere sulla strada delle dimissioni che sembra avere intrapreso senza indugio? Ah, saperlo…

 

20.15. Polemicissimo l’intervento di Gaetano Gennaro, stavolta sulla delibera (che ha annunciato voterà negativamente), ma anche quello di Libero Gioveni, che invece voterà si: “Il mio voto non è subordinato alle dimissioni del sindaco. Si può dimettere anche domani, non mi interessa“, sottolinea, scoperchiando finalmente l’argomento principe della serata.

 

19.55. “Io il bavaglio non me lo faccio mettere da nessuno”: E’ agguerritissimo, Gaetano Gennaro. Lui, insieme col gruppo del Pd, ha fissato i paletti oltre i quali non vuole andare, e le regole sulle quali nno vuole transigere. Si vota il maxiemendamento, passa coi voti contrari di Gennaro e di Antonella Russo.

 

19.47. Di nuovo Gaetano Gennaro: “Forse questa delibera andava scritta con un po’ più di testa e un po’ meno di muscoli”. Tranne Libero Gioveni, il gruppo del Pd è il più critico nei confronti delle modifiche al regolamento

 

19.38. Intervento ad adiuvandum di Massimo Rizzo (LiberaMe), anche questo precisissimo e tecnicissimo. Si vede che sono tutt’e due avvocati. E infatti l’aula ascolta attenta, ma non troppo convinta

 

19.33. “Non mi va che le delibere dell’amministrazione abbiano una corsia preferenziale”, dice Antonella Russo. Tuono in aula.

 

19.30. Antonella Russo elenca una lunga serie di criticità che rileva sui nuovi articoli del regolamento (segno che li ha letti e studiati molto a fondo)

 

19.20. Dichiarano il voto favorevole anche  Giovambattista Caruso (Bramanti sindaco) e Benedetto Vaccarino (Forza Italia). L’intervento da puntini sulle “i” tocca ad Antonella Russo: “Non è vero che il regolamento non comprime i diritti dei consiglieri”. Sarà un intervento interessante, come sempre quando parla Antonella Russo

 

19.13. Giovanni Scavello si precipita sui banchi per cazziare i cronisti: “Il regolamento l’ha scritto Vincenzo Silvestri, l’amministrativista, non Gaetano”. Correggiamo, cospargendoci il capo di cenere.

 

19:03.  Libero Gioveni voterà favorevole. Salvatore Sorbello manifesta parecchi distinguo: “Non credo che un regolamento elaborato da Gaetano Silvestri possa essere modificato in tre settimane. Non dobbiamo avere ansia che il sindaco possa dimettersi se noi non votiamo il regolamento”. Poi però annuncia il voto favorevole. Favorevole anche Andrea Argento, che parla a nome dei Cinque stelle.

 

19.00. Visto che la materia è ostica, un agile bignamino da parte di noialtri di Lettera Emme: Il nuovo regolamento, nelle sue parti più importanti, dà tempi certi per la presentazione, discussione e approvazione delle delibere, e lega il gettone di presenza all’effettiva partecipazione ai lavori d’aula, stabilita con tempi certi.

Questo per evitare che le delibere si impantanino tra commissione e aula (come la Salvacolline, tenuta a bagnomaria per un anno e mezzo dallo scorso consiglio e mai approdata in aula in discussione), e che finisca lo schifio per cui un consigliere entri in aula o in commissione, firmi e vada via dopo un minuto: in pratica Gettonopoli.

 

18.55. “Questo regolamento non comprime i diritti dei consiglieri, ma circoscrive con più attenzione gli interessi del consiglio e le facoltà dell’amministrazione, mantenendo e potenziando il diritto di controllo nei confronti dell’amministrazione: raccoglie la sfida dei tempi. La democrazia non è solo quella che discute, ma quella che prende decisioni“. Discorso da statista da parte di Alessandro Russo, uno dei padri più espliciti del nuovo regolamento d’aula.

“Se passerà il maxiemendamento sarà un passo storico per la città, con regole chiare e inattaccabili su come si dovrebbe esercitare il ruolo di consigliere”, annuncia, in un tripudio di epicità

 

18.50. Passano due emendamenti non esattamente memorabili, poi si vota il maxiemendamento: praticamente si prende il testo della delibera e lo si sovrappone al vecchio regolamento e lo si modifica (lo si rivoluzione, a dire il vero). Lo illustra Alessandro Russo (LiberaMe): “La sfida che è arrivata dall’amministrazione era una sfida che il consiglio aveva già lanciato”, spiega, sottolineando come il testo del consiglio sia più avanzato di quello che aveva proposto (e poi ritirato) il sindaco Cateno De Luca.

 

18.32. Gaetano Gennaro difende strenuamente le prerogative del consiglio comunale, sostenendo anche, e più volte, che alcune delle modifiche nel regolamento sarebbero contra legem.

Nel frattempo gli bocciano un altro emendamento. Ma lui non demorde: ne ha altri nove.

 

18.28. Emendamento bocciato, mentre in dramma si è sfiorata la tragedia, con Salvatore Sorbello che, nella fretta di entrare in aula, rimane impigliato con la manica della giacca nella maniglia, rischiando di svellerla. Ilarità in aula.

 

18.25. Di nuovo Gaetano Gennaro, che oggi ha deciso di fare il guastatore: “Vorrei conoscere con quale ordine stiamo votando gli emendamenti”. Poi illustra il suo: ampliare le personalità che possono prendere posto nei banchi dove in genere siedono gli ospiti (e i giornalisti).

 

18.24. Nel frattempo, il primo emendamento viene bocciato. Finalmente un po’ di conflitto.

 

18.20. Momento scoppiettante: Nicoletta D’Angelo (Ora Messina, si rivolge a Gaetano Gennaro: “Siamo d’accordo che non si può avere fretta, ma nemmeno andare alle calende greche”, rispondendo praticamente ad Antonella Russo. Gennaro la gela: “Da quando sono un suo dipendente?”. Pierluigi Parisi tenta di far fare pace all’aula.

 

18.18. Anche Antonella Russo (Pd) torna sull’argomento “riunione per il maxiemendamento”: “La mia presenza è stata di cinque minuti, solo perchè avvertita da una collega”. Poi parafrasa cinque o sei declinazioni (una delle quali attribuisce a Dwight Eisenhower) del detto “La gattina frettolosa ha fatto i gattini ciechi.

Ce l’ha con la pressione effettuata da De Luca per l’approvazione della delibera, in pratica.

 

18.15. Se c’è qualcuno che ha sassolini nella scarpa da togliersi, nella guerra di logoramento tra il sindaco Cateno De Luca ed il consiglio comunale, è proprio Felice Calabrò: “Ci sono arrivate appena quattro delibere, e nemmeno tutte dell’amministrazione”, spiega, gettando ombre sulla velocità che l’amminstrazione richiede al consiglio e che Calabrò non riconosce alla stessa amministrazione.

Quindi la bomba: “Non parteciperò più ai lavori di consiglio comunale che parlano di regolamento di consiglio comunale”, annuncia, prima di andare via.

 

18.10. “Ma davvero nessuno si è accorto che a quella riunione mancava il Pd?”, rincara la dose Felice Calabrò, che sull’argomento “calca le cicche”. “Era presente la collega Antonella Russo“, lo corregge Claudio Cardile.

 

18.08. Il presidente del consiglio Claudio Cardile si giustifica (abbastanza goffamente) sulla mancata convocazione del capogruppo del Pd (lo stesso Gaetano Gennaro) alla riunione in cui si è elaborato il maxiemendamento. “Non ho convocato alcuna riunione formale, chi è voluto venire è venuto, chi ha voluto lavorare ha lavorato”.

 

18.05. Gaetano Gennaro lamenta di non essere stato interpellato alle riunioni per il maxiemendamento che dovrebbe racchiudere tutti e cinquanta gli emendamenti presentati la scorsa settimana, e quindi di emendamenti (pant, pant), ne ha presentati una dozzina a sua volta.

La polemica, a parte gli emendamenti, è verso i colleghi. “Il mio lavoro evidentemente non è apprezzato”, ma anche verso chi mette in forse “l’autonomia politica” del consesso. A Cateno De Luca, convitato di pietra, fischiano le orecchie…

 

17:59. Riprende la seduta, il primo a parlare è Gaetano Gennaro. Eccolo, il pepe che si aspettava.

 

17.30. Clima ecumenico a livelli clamorosi, in aula: Gaetano Gennaro (uno di quelli con l’atteggiamento più guardingo nei confronti dell’amministrazione) chiede che alla Regione venga trasmesso anche l’ordine del giorno votato un mese fa dall’aula, e che il sindaco De Luca aveva preso a pretesto per attaccare il consiglio. Mondello concorda: “I meriti vanno condivisi con tutti, non c’è nemmeno da discuterne”.

Forse, con la discussione della delibera sul regolamento, qualcuno romperà l’idillio e spargerà un po’ di pepe sulla seduta, fino ad ora parecchio sonnacchiosa.

 

17.25. E infatti il vicesindaco lancia messaggi di distensione: “Non posso che ringraziare il consiglio per questo grande atto di responsabilità”. Poi rassicura Libero Gioveni: “Non è la fine , è l’inizio di una nuova modalità operativa”, spiegando che adesso è tutto in mano ad Arisme.

Mondello spiega, a beneficio di chi teme carenza di alloggi, che il Comune ha ricevuto 370 manifestazioni d’interesse, quindi dai 450 ai 500 immobili, da vagliare per capire se hanno le caratteristiche giuste per l’assegnazione. Con quali fondi? Con l’ormai mitologica legge 10 del 1990 del risanamento: 81 milioni risultano non impegnati, e  66 milioni impegnati ma non erogati.

 

17.20. Una serie di rapide dichiarazioni di voto, tutte positive, poi Felice Calabrò (Pd) dichiara che il Pd si asterrà: “Sotto il profilo procedurale ho molti dubbi”, spiega.  La proposta passa con 26 favorevoli su 30. Liscia come l’olio.

 

17.10. Emendamenti tutti approvati, si va al voto. Libero Gioveni rompe l’idillio, lanciando un avvertimento: “Questi sono gli ultimi alloggi che, oggi, si potranno assegnare alle graduatorie di risanamento. Al momento non ce ne sono altri”.

 

17.05. Riprende la seduta, gli emendamenti passano tutti senza problemi. C’è da registrare una nota oltremodo positiva, che rende merito all’attuale consiglio e segna un solco ormai sempre più netto con quello precedente, è il numero di presenze: in una seduta tutto sommato di routine, i presenti sono trenta (su 32).

Nello scorso, su 40 consiglieri era un miracolo che si raggiungesse la metà.

 

16.56. Blackout in aula: i consiglieri sono invitati a sfilare i tesserini per riavviare il sistema telematico di rilevazione del voto e delle presenze.

Qualcuno, quando va via la luce e restano quelle di emergenza, approfittando della penombra fa il simpatico e canta “tanti auguri a te”. Non ridono in molti

 

16.55. Va bene, l’abbiamo fatta troppo facile, spieghiamo meglio: si vota l’assegnazione urgente degli appartamenti di Camaro Sottomontagna a famiglie, tra Annunziata e Tremonti, che abbandonando le baracche consentirebbero di “chiudere” gli ambiti di risanamento.

Nel frattempo, giova notare che lo screening delle baracche per le graduatorie risale addirittura al 2002.

 

16.50. Sostanzialmente si tratta di errori materiali da correggere (una zona inserita in un ambito di risanamento invece che in un altro), e destinazione degli alloggi eventualmente in eccedenza. Una delibera che dovrebbe passare liscia liscia.

 

16.45. Prima della pietanza principale c’è l’antipasto: la delibera sulle graduatorie di risanamento, anch’essa già trattata e in attesa di voto. L’amministrazione presenta quattro emendamenti, li illustra il vicesindaco Salvatore Mondello, in aula nelle veci del sindaco Cateno De Luca.

 

16.40. La seduta inizia con la richiesta, da parte di Massimo Rizzo, di un minuto di silenzio per la morte di Marulla Messina, giovane imprenditrice e zia dei fratellini Francesco Filippo e Raniero Messina, i due bimbi morti nel rogo di giugno. L’aula si alza in piedi per un minuto di raccoglimento.

 

16.30. Sta per iniziare la seduta di consiglio comunale in cui lo stesso consiglio si troverà a votare la delibera di modifica del regolamento del…consiglio comunale.

E’ una questione complicata, è riassunta bene qui.

La delibera è stata indirettamente il motivo per cui il sindaco Cateno De Luca ha rassegnato le dimissioni, ma non irrevocabili. Oggi non sarà presente in aula per motivi di salute, e sarà interessante capire se i consiglieri lo attaccheranno per i suoi continui aut-aut o voteranno docilmente una delibera sulla quale sono comunque tutti concordi.

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