MESSINA. Quello tra Messina e l’arte è un legame antico, forte ed essenziale per una città spesso sottovalutata anche dai suoi stessi abitanti. La storia e la tradizione culturale sono di straordinaria bellezza e sono conservati in un ricco patrimonio architettonico, monumentale e artistico. Anche se molto del passato è stato danneggiato dai terremoti e la tendenza è quella di rimpiangere, bisogna ricordare che c’è ancora tanta potenzialità e tanta arte a Messina, che, nonostante gli acciacchi e qualche periodo di minore attività, è una città ancora viva culturalmente ed artisticamente e potrebbe essere oggi in una nuova fase di evoluzione.

Negli ultimi anni si è registrata l’apertura di numerose nuove gallerie d’arte private,  con lo scopo di divulgare, ognuna a modo proprio, cultura e arte in città. Spesso, oltre alle mostre, organizzano eventi di vario tipo per coinvolgere il pubblico in workshop, laboratori e incontri.

Ce n’è per tutti i gusti: c’è chi espone artisti storicizzati, come la galleria Vega di via XXIV Maggio; chi promuove la sperimentazione artistica, come la galleria Foro G a Ganzirri; chi  si occupa di antiquariato, come la galleria Santagati sul viale Italia e chi è più orientato all’arte contemporanea e la valorizzazione di artisti emergenti come la galleria Exante.

L’ultima arrivata è “La finestra gialla”, in via Centonze, inaugurata lo scorso 8 marzo con la mostra “Donne alla finestra”, dedicata appunto alla rappresentazione di figure femminili. Si tratta di un nuovo spazio aperto dal gruppo mutualpass, che, raccontano, interviene “ormai da anni sul binomio arte e medicina. Riteniamo che l’arte sia terapeutica. Avevamo iniziato già dal 2016 organizzando una serie di mostre anche in siti istituzionali e nell’altra galleria che abbiamo all’interno di uno studio medico, lo studio 3 – 2010 Group,  dove prima del covid si alternavano delle personali di artisti messinesi.” In questa nuova sede verranno proposti anche artisti di respiro nazionale e internazionale, coniugandoli insieme seguendo ogni volta una tematica.

“Bisogna che ci si abitui a quest’idea che l’arte sia una necessità per tutti. Credo che tutti quelli che in questo momento fanno mostre a Messina stiano facendo un bel lavoro e questo è un grandissimo passo avanti per la città. Sarebbe bello anche fare rete, magari anche sponsorizzati dalle istituzioni.”

La Galleria d’arte Cavour ha invece una storia più lunga, che trae origini dalla galleria Gabbiano degli anni ’80. Oggi alle mostre d’arte, fotografia e scultura, unisce presentazioni di libri, eventi e corsi di pittura. Al momento è chiusa per lavori, ma riaprirà dopo pasqua con un evento basato sulla cultura orientale.

Secondo Laura Faranda, fondatrice e curatrice della galleria Cocco, a Messina “c’è un sottobosco che vuole fare.” E anche il pubblico messinese risponde bene, quando è stimolato. “Le inaugurazioni vanno sempre bene, la curiosità c’è, ma c’è da fare molto lavoro, l’arte contemporanea va insegnata piano piano e Messina è una città che recepisce ma recepisce a poco a poco.”

Cocco è “uno studio d’arte più che una galleria” e si occupa in particolar modo di contemporanea, più o meno da gennaio 2019. Al momento ospita le opere del messinese Renato Romeo, artista e architetto. La sua doppia natura si rivela in buona parte delle opere, nel “tratto preciso ed essenziale delle illustrazioni digitali stampate su carta porosa” che sono accompagnate, in questa esposizione, dai vulcani realizzati a tecnica mista con colore ad olio, tempera e acquerello su carta telata. Un accostamento particolarmente voluto ed apprezzato dalla curatrice che ha spiegato come “all’architettura urbana che si rifà alla Sicilia e ad architetture arabo-normanne ma anche eoliane, si collega bene un’architettura paesaggistica perfetta come quella del vulcano.” La mostra è visitabile fino al 15 aprile, ogni mercoledì, venerdì e sabato dalle 18 alle 20.

In programma per i prossimi mesi, le mostre del messinese Andrea Speranza e dell’acquerellista palermitana Verdeacqua. “Da subito- racconta infatti Laura Faranda -mi sono occupata di artisti siciliani, non prettamente messinesi, non perché non ami Messina, anzi, ma per aprire la città anche ad altri artisti siciliani, giovani o meno giovani, emergenti o più noti, ma tutti contemporanei.” Nei locali di Cocco (in via Francesco Todaro) vengono inoltre organizzati dei laboratori d’arte per bambini dai 4 ai 10 anni e dagli 11 ai 14, curati dalla fondatrice stessa come educatrice all’arte e da Manuela Smeriglio come animazione creativa. “In una dimensione ludica i bambini sperimentano l’arte in tutte le sue forme e con tutti i materiali, perché ci basiamo sui metodi di Bruno Lunari.”

“Messina ha un sacco di bravi artisti, li ha avuti nella storia e continua ad averli,” conferma Linda Schipani, che continua: “Certo, è un lavoro di passione e autogestito, quindi questo a volte può essere un problema, ma a livello di talenti e di voglia di fare, c’è veramente tantissimo. E anche il pubblico c’è, ma vuole essere stimolato dagli eventi. La città è assolutamente assetata di arte.” Il suo è un caso particolare, infatti si occupa già dal 2008 della “factory”, che, racconta, “nasce nella ditta di costruzioni elettromeccaniche di famiglia come progetto per mostrare come tanti oggetti altrimenti destinati allo smaltimento possano ritrovare, attraverso l’arte e la creatività, una nuova identità.” Ospita quindi una vasta collezione, implementata ogni anno da vari artisti ai quali viene proposto un materiale di scarto da interpretare secondo la propria visione per realizzare poi l’annuale mostra collettiva. La factory è attualmente impegnata in un progetto di rigenerazione urbana a Santa Lucia del Mela e nei preparativi della terza edizione di “Pergamene d’artista”, che dovrebbe essere pronta entro maggio. “Ma”, precisa la sua curatrice, “lo spazio è sempre visitabile. La mattina infatti vengono spesso le scuole e a breve dovrebbe iniziare una collaborazione per portare i croceristi.”

Altro importante spazio dedicato all’arte a Messina è quello dell’associazione culturale Spazioquattro, fondata nel 2021 da Antonio e Valentina Giocondo, Rocco Luvarà e Massimo Di Prima per creare un punto di riferimento per tutti artisti messinesi, pittori, scultori o fotografi. Da Spazioquattro si è da poco conclusa la mostra “Nel principio” di Antonino Amato e l’ 1 aprile è stata inaugurata “Fuoco, colore, segni”, risultato della ricerca dell’artista Nino Martino, ma anche un progetto culturale ed artistico che vuole essere un delicato omaggio agli artisti di Santo Stefano di Camastra e ai suoi artigiani. Le opere saranno esposte fino a venerdì 7 aprile, nei locali di Via Ghibellina 120, visitabili dal lunedì al sabato dalle ore 17.00 alle 20.00 e la domenica dalle 10.30 alle 12.30.

Si trova invece a Ganzirri, in via Lago Grande 43, Foro G, la galleria / studio di Roberta Guarnera, artista poliedrica specializzata in fotografia e sperimentazione artistica. “Foro G”, racconta, “è la galleria dove principalmente mi propongo come artista, ma che diventa anche spazio espositivo per chi propone un’arte che sposi il mio concetto di ricerca e sede di altre attività come workshop, talks, attività per avvicinare più pubblico alla conoscenza del mondo dell’arte, per incuriosire e preparare.” Propone quindi artisti contemporanei, non solo locali, ma anche da tutta la Sicilia e dall’Italia. La prossima mostra, in effetti, ospiterà una genovese e una comasca. Si tratta di “Generazione A”, che sarà dal 15 al 29 aprile, e sarà dedicata alle vincitrici della call “segnalibro d’artista”, Ilaria Rosselli Del Turco e Chiara Smedile. Lo scorso 2 aprile invece si è svolta la performance di Roberta Guarnera, accompagnata dalle composizioni di Francesco Pirrone. L’artista ha voluto riprendere un’idea avuta durante la pandemia e sfruttare il potere evocativo della musica per suscitare una sensazione di distacco e far immergere nella performance. “Quello che ho voluto riproporre è l’effetto di isolamento mediante la musica. Ci sono state delle cuffie a disposizione e un QR code da scansionare per ascoltare la musica.”

Da Arteinquadro, in via Giordano Bruno 22, invece, è possibile trovare soprattutto le opere dell’artista locale Mary Cucinotta. La galleria è caratterizzata da una filosofia ben precisa, basata sulla voglia di condivisione e di stimolare empatia. “Lo scopo è stimolare ed amare l’arte in tutte le sue forme, crediamo fortemente che possa unire le persone e risvegliare la voglia di provare empatia verso il prossimo, donando la capacità di percepire e comprendere lo stato d’animo altrui, sia per quanto riguarda la gioia che il dolore.”

In via Enzo Geraci, poi, si trova la galleria d’arte Fadibè di Fabio Di Bella, che, dedita alla divulgazione artistica, ha già ospitato artisti di calibro internazionale.

La galleria Vega si occupa “di arte moderna e contemporanea, per lo più di artisti nazionali che hanno anche una risonanza internazionale, artisti storicizzati presenti nei musei, che vengano solitamente dal secondo dopo guerra in poi, ad eccezione di qualche futurista degli anni ‘30.” Le opere cambiano con regolarità e sono sempre esposte. Inoltre la galleria organizza ogni anno 2 o 3 appuntamenti della durata di un mese, per mettere in mostra le opere di un singolo artista o di una collettiva. Il prossimo è in fase di sviluppo e potrebbe essere a maggio.

Dedito a nuovi artisti è, invece, Spazio Macos, la galleria di Mamy Costa in via Cardines 16, che promuove talenti emergenti anche attraverso l’organizzazione di vari premi e la diffusione di un catalogo. Qui sono attualmente esposte tre artiste diverse: all’entrata accolgono le composizioni paesaggistiche di Carmen Casale, che raffigura le bellezze della sua Milazzo; mentre al piano di sotto si passa da “I colori dell’essere” nella pittura della napoletana Ida Fisco, alle “Identità spezzate” di Laura Marianna Marrelli, giovanissima fotografa di Reggio Calabria, che ha progettato una mostra in cui i vari pezzi sono collegati da un filo rosso che rappresenta la connessione digitale e in cui si indagano le individualità umane e la ricerca della perfezione, promuovendo l’imperfezione e l’interruzione del canone tradizionale. La galleria è aperta dal 2019 ma ha intensificato la sua attività dopo la pandemia. “Quando abbiamo riaperto dopo il covid,” racconta Costa, “abbiamo registrato una grande voglia degli artisti di mettersi in gioco, di farsi vedere, di partecipare.” Il 2 aprile Spazio Macos ha ospitato il “teatro a domicilio” di Nino Pracanica, mentre l’8 aprile verrà inaugurata una mostra in omaggio a Pablo Picasso, in occasione dei 50 anni dalla sua morte. Verranno esposte copie d’arte e reinterpretazioni che saranno presentate dalla dottoressa Dominga Carrubba e dal professore Massimo Di Bella.

Prestano un’attenzione particolare all’arte contemporanea e agli artisti emergenti nel panorama siciliano anche Lorenzo Musolino, Gianmarco Spadaro e Roberto Forestieri di Exante Galleria, che hanno però già esposto anche artisti internazionali e collaborato con Alex Caminiti e collettivo Gas.

“Su questa scorta abbiamo iniziato a organizzare mostre ed eventi d’inaugurazione molto partecipati, sia a persone già vicine al mondo dell’arte, che hanno nel tempo sviluppato una coscienza artistica, sia a quelle persone che non erano così avvezze al culto dell’arte, della bellezza, della ricerca di ciò che magari quando sono altrove vanno a rintracciare nei musei, ma che non hanno l’assiduità di cercare a casa loro. Noi nel nostro piccolo stiamo cercando di portarli anche da noi,” spiega Lorenzo Musolino che, a proposito di Messina, aggiunge: “Piano piano con questo circuito di micro gallerie che stanno aprendo in città, secondo me, qualcosa si sta muovendo. Il terreno non è dei più coltivati ma sicuramente è fertile, è un terreno su cui si può lavorare e su cui noi stessi stiamo avendo degli ottimi risultati.”

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Biagio Cardia
Biagio Cardia
4 Aprile 2023 17:25

Nella lista vi siete dimenticati la decennale “Galleria Viscuso” di Mauro Vuscuso, che adesso si trova in via Ugo Bassi 88, di fronte l’Istituto Verona Trento.