MESSINA. “Cose nostre”, risultanze del consiglio comunale, gli avvisi d’asta e le pubblicità in prima pagina. Sono solo alcune delle sezioni che si trovavano in un giornale di quasi 150 anni fa. A testimoniarlo la “Gazzetta di Messina“, un quotidiano di 4 pagine che girava in città nel 1881. La prima pagina del giornale,  che si poteva comprare normalmente o ricevere per posta tramite abbonamento trimestrale, semestrale o annuale (con prezzi che andavano dalle 7 alle 29 lire), aveva un’intera colonna dedicata alle pubblicità, dagli arnesi da caccia agli stabilimenti balneari e dopo una piccola sezione dedicata ai telegrammi, partiva la notizia più importante, che occupava più o meno tre colonne e nel numero 102 di sabato 30 aprile 1881 era incentrata su un caso che coinvolgeva il Banco di Sicilia.

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La cronaca continuava nella seconda pagina, con notizie dall’Italia e dal mondo, ad esempio quella delle due lettere mandate dai “giustiziati nihilisti” ai loro parenti, e pubblicate da alcuni giornali russi dell’epoca. Poi si passava alla sezione “Notizie alla rinfusa”, mezza colonna di brevissime news che andavano da un arresto a Venezia, per il furto di 42.000 lire, alla notizia, proveniente da Berlino, di un “grave movimento socialista che si sarebbe manifestato tra gli operai delle fabbriche della capitale russa”.

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Tra la seconda e la terza pagina, due colonne erano dedicate a “Cose Nostre”, una sezione che si concentrava sulle notizie provenienti da Messina e provincia. Ad esempio quella di un calessino da nolo con dentro due persone, che durante un percorso lungo il torrente San Francesco si è ribaltato. A queste seguivano notizie più leggere e di intrattenimento provenienti dall’America o da Tunisi, e poi si apriva la sezione politica, da quella nazionale a quella cittadina, che prendeva possesso di tutta la pagina successiva.

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Un supplemento a parte era invece dedicato al consiglio comunale. Due pagine riassumevano gli ultimi atti del consiglio cittadino presieduto da Giuseppe Cianciafara (allora alla sua sesta amministrazione), dall’illuminazione della via Garibaldi al possibile aumento dello stipendio di musicisti e cantanti della Cappella.

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