MESSINA. Si è tenuto sabato 11 novembre, presso i locali della chiesa SS. Rosario di Castanea, un incontro per qualificare il messinese Santo Sposito, originario di San Saba e poi trasferitosi a Castanea, come eroe di guerra. Il soldato, partito per la Prima Guerra Mondiale, è morto in Albania a 30 anni nel 1918 ma non era mai stato riconosciuto e quindi mai inciso sulla lapide realizzata in memoria dei caduti in battaglia del villaggio collinare della zona Nord di Messina.

Dopo alcune ricerche effettuate dal nipote omonimo, Santo Sposito, tramite documentazioni fornite dal Ministero della Difesa e il Ministero della Guerra, è stato effettivamente trovato un responso che ha certificato il suo impegno per la patria. Avendo in mano la ricerca, la Società operaia di Castanea si è poi premurata nel chiedere l’azione della Soprintendenza, che ha dato l’ok all’incisione del nome del soldato sul monumento.

«Mai potrà venire meno la riconoscenza e la memoria verso chi ha donato la vita per la patria. Dopo le ricerche effettuate dal nipote, è stato certificato che Sposito Santo è morto in guerra nel 1918 all’età di trent’anni sacrificando la propria vita per la patria», scrive la Società operaia a margine dell’incontro moderato dal parroco del villaggio, Vincenzo Maiuri, e a cui hanno preso parte le autorità militari della Brigata Aosta, della Marina Militare e dei Carabinieri. Presenti anche le associazioni religiosi, sportive e culturali della zona.

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