Iscrizioni prorogate fino al 28 febbraio, alla luce delle “numerosissime richieste dai territori” e per “garantire regolarità e trasparenza delle procedure di certificazione delle anagrafi”: a stabilirlo, e comunicarlo ai responsabili del tesseramento, è stato il responsabile nazionale dell’Organizzazione del Partito Democratico, Lorenzo Guerini. Una data che, a Messina e provincia, coinciderà con il congresso provinciale da cui dovrebbe uscire il nuovo segretario, mandando in soffitta il commissario Ernesto Carbone. A decidere quale sarà l’esito, nonché il nuovo coordinatore, sarà Davide Faraone, traghettato come sottosegretario dall’Istruzione alla Sanità, a dispetto della debacle siciliana del “sì” al Referendum.
Nonostante gli insuccessi recenti, infatti, i numeri del congresso messinese sono ancora a favore dell’area Renzi, ma allargata e con all’interno diverse sensibilità. Parallelamente, la minoranza (che recentemente ha perso Giovanni Frazzica, diventato coordinatore dell’Udc) non sta giocando le proprie carte. Coma, ad esempio, i “Giovani Turchi” (vicini al deputato all’Ars Filippo Panarello), che non sembrano intenzionati a candidare un proprio uomo. Per Faraone, però, la scelta sarà tutt’altro che facile. Nell’area Renzi si sono già delineate due scuole di pensiero sul futuro: da un lato i rinnovatori, che vorrebbero una nuova classe dirigente, composta dai trentenni e dai più giovani per ricostruire il volto e la credibilità del partito tra la gente; dall’altro, una corrente più moderata, vicina alle posizioni degli anziani (come il deputato Pippo Laccoto), che vorrebbero trovare un segretario che sappia gestire gli equilibri, più avanti con gli anni e che assicuri anche la vecchia guardia, diventandone espressione. A questa ultima ipotesi, però, sono pronte ad opporsi le anime più giovani al di là delle aree di appartenenza (Cuperlo, Renzi, Lupo, etc), intenzionate a non fare passi indietro per fare fronte trasversalmente e contarsi al congresso.
Faraone, quindi, dovrà decidere se investire direttamente su un nome (e sulla conseguente linea politica da portare al congresso) o mediare tra le due possibili fazioni interne all’area Renzi in riva allo Stretto. Una scelta che il sottosegretario al momento allontana, perché la sua priorità è candidarsi alla Presidenza della Regione, come dimostra l’evento previsto per questa mattina a Palermo, il cui scopo è lanciare uno spazio permanente di dibattito e di discussione politica in vista delle regionali: la “Leopolda sicula”.