MESSINA. «Finalmente liberi! La nostra pagina decide di distaccarsi completamente dalla politica “dittatoriale” di Atm». È quanto si legge in un post pubblicato su “Atm Messina – news e foto”, pagina Facebook non ufficiale dell’azienda trasporti, gestita da appassionati, che dal 2 maggio del 2016 pubblica sul social network news, foto e video relativi alla società di trasporto pubblico della città dello Stretto.

A raccontare la vicenda, con le varie tappe della collaborazione con l’azienda, sono gli stessi promotori della pagina, seguita da circa 2500 persone, che accusano il nuovo corso dell’azienda, targato Campagna-De Luca, di una politica “repressiva” nei loro confronti.  

“La discrepanza più grande – spiega uno dei fondatori – è nata ad ottobre, quando è stato attivato il servizio Shuttle, che noi avevamo criticato. Da lì mi hanno chiamato per un incontro e mi hanno chiesto di difendere l’azienda, il progetto e bannare dalla pagina il ragazzo che aveva pubblicato il post incriminato. Successivamente siamo stati sfruttati per i tanti servizi fotografici sui bus e in particolare quelli elettrici per fare propaganda. La nostra collaborazione, ovviamente farlocca, è continuata solo esclusivamente al fine di pubblicare comunicati contro sindacati o dell’azienda in merito a questioni politiche. Tutto ciò non ci è andato bene e abbiamo appunto deciso di sciogliere i rapporti perché era impossibile per noi pubblicare qualsiasi cosa se non con il loro permesso. Cosa fuori da ogni logica”.

Da qui la decisione di pubblicare il post, dai toni piuttosto accesi, con l’accusa nei confronti dell’azienda di essere stati “sfruttati per le campagne propagandistiche” di Atm, in un periodo che gli stessi membri definiscono “mussoliniano”.

Nel mirino del gruppo, che invece  elogia l’ingegnere Giorgio Poidomani (“umano e tecnicamente ineccepibile, sprecato qui a Messina”, commentano gli autori del post) e il direttore generale facente funzione Natale Trischitta (definito “cordiale e sincero”) finisce il presidente Pippo Campagna: «Tante volte ci ha presentati per “puri volontari” davanti a tutti mentre a noi ancora chiedeva una collaborazione… ovviamente pagata; tante le volte che rimanevamo in azienda mattinate intere, progetti presentati (come un concorso fotografico per i bus storici) e relazioni ovviamente mai messi in atto. La nostra libertà da cittadini liberi e attenti alla politica del trasporto pubblico – concludono – è stata uccisa in questo periodo da un sistema di repressione su ogni campo. Per questo chiediamo scusa ai nostri lettori a cui chiediamo fiducia perché come ribadito precedentemente la nostra passione è rimasta uguale».

Dai toni ben più miti la replica dello stesso Campagna, che nonostante sia stato additato come “cattivo” della situazione, ringrazia i volontari per il lavoro svolto, elogiandoli per la loro preparazione e la loro passione: «Siamo stati noi a contattarli – spiega – perché apprezziamo la loro competenza. All’inizio, date le condizioni economiche di Atm, ci siamo concentrati su altri aspetti, non creando una pagina istituzionale dell’azienda per la comunicazione. Loro forse si sono sentiti trascurati e pensavano che il loro ruolo potesse essere diverso, ma non potevamo pagare il loro contributo perché per farlo sarebbe stato necessario espletare tutte le procedure previste dalla legge, con una relativa manifestazione di interesse. Inoltre la pagina è gestita da semplici cittadini e non da un’azienda o un ente. Anche volendo, non c’era modo per pagarli e non potremo pagarli in futuro: non è possibile a livello giuridico. Purtroppo, quando hai a fare con i bilanci e con pochi soldi, devi fare delle scelte e siamo costretti a dire no a tante persone», conclude Campagna, ringraziando ancora i creatori della pagina per la loro disponibilità e la loro preparazione.

 

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