PALERMO. Dopo il mancato quorum nelle due votazioni di ieri, è arrivata da poco la “fumata bianca” all’Assemblea regionale siciliana, con l’elezione del nuovo presidente Gianfranco Miccichè, che ha ottenuto 39 preferenze (bastava avere la maggioranza dei voti tra i presenti). Un risultato raggiunto grazie al soccorso del centrodestra, di Sicilia Futura a di alcuni deputati del Pd, nonostante qualche “franco tiratore” e il tentativo del Movimento 5 stelle di spaccare la maggioranza votando la deputata Udc Margherita La Rocca Ruvolo. Fondamentale il voto dei due deputati di Sicilia futura Nicola D’Agostino e Edmondo Tamajo e di 4 deputati del Partito democratico, che aveva deciso di puntare su Nello Pasquale (che di preferenze ne ha ottenute 7 rispetto alle 11 previste). “Mi pare evidente che ci siano stati quattro franchi tiratori nel mio gruppo – ha commentato l’ex assessore Antonello Cracolici – È stato un soccorso inutile, perché Miccichè avrebbe vinto lo stesso con 35 voti”

“Sarò il presidente di tutta l’aula”, è invece il commento a caldo di Miccichè dopo l’applauso “liberatorio” dell’aula.  “Dobbiamo avere tutti l’intelligenza e la sensibilità di capire che non si può sbagliare più. I siciliani ci hanno mandato qui perchè vogliono vedere qualcosa di diverso da certa politica. Dobbiamo ridare valore alla politica attraverso la trasparenza e la fiducia nelle istituzioni. Sono assolutamente favorevole al taglio degli stipendi alti, ma da tempo il mondo ha dichiarato fallito il marxismo: non tutti gli stipendi possono essere uguali, perché non tutto il lavoro è uguale”.

Ieri, al termine della seconda votazione, il commissario forzista della Sicilia aveva mancato l’elezione a presidente per un solo voto, ottenendo 35 preferenze e sfiorando il quorum previsto dal regolamento della metà più uno dei 70 deputati. Alla prima votazione aveva ricevuto invece 33 preferenze, sempre con due franchi tiratori. Oggi, infine, la fumata bianca, sebbene non siano mancate le polemiche quando Antonello Cracolici ha fatto notare che il deputato Udc Giovanni Bulla aveva reso palese il suo voto facendo vedere la scheda aperta al momento dell’inserimento nell’urna.

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