È Angelina Mango, con “La noia”, la sua cumbia e la sua freschezza, la vincitrice del 74° Festival di Sanremo. L’ ultimo che vede Amadeus come direttore artistico, e forse per questo, o forse perché è stata un’edizione particolarmente power girl, si vociferava sin dall’inizio che l’avrebbe vinto una donna. La vittoria di Angelina Mango è più che meritata. Lei è un peperino ed ha una voce incredibile, e con delle skills così, all’Eurovision, il figurone è assicurato. Al secondo posto Geolier con “Io p’ me, tu p’ te”. L’artista più mainstream del momento, che sembrava aver già in tasca il premio, probabilmente, dopo i fischi e le polemiche della quarta serata, per aver vinto la semifinale, ha tirato un sospiro di sollievo per non essere arrivato primo. Nera, che più nera non si può, Annalisa posizionatasi terza con il suo tormentone patinato, ma di poca sostanza, “Sinceramente”. Al quarto posto un Ghali che già mi sembra un sogno possa essersi avvicinato così tanto al podio in una serata dove il televoto comanda, mentre il quinto posto di Irama lo si spiega solo con la setta di Maria De Filippi. Trovo scandalosa l’assenza di Mahmood sul podio, ed ingiuste le posizioni così basse per Gazzelle, i Santi Francesi, i La Sad ed i Bnrk44. Loredana Bertè è la vincitrice morale di questa edizione, ma si porta a casa il premio della critica “Mia Martini”, assegnato dalla sala stampa, così come a chiudere un cerchio. Il premio della sala stampa Lucio Dalla, invece, va ad Angelina Mango, così come il premio Giancarlo Bigazzi, per la miglior composizione, assegnato dall’ Orchestra del Festival. Premio Sergio Berdotti, invece, per il migliore testo va a Fiorella Mannoia e al suo manifesto “Mariposa”. Sarà sul serio l’ultimo Festival di Amadeus e del suo fedele amico Ciuri? Non ne sarei così tanto sicura, però credo che un cambio non farebbe male, ed il pensiero di un Alessandro Cattelan all’orizzonte potrebbe essere una bella mossa. Del resto Amadeus l’ho trovato stanco, o meglio con poche idee e trovate riciclate. Anche la selezione artisti ha lasciato un po’ a desiderare, e di conseguenza più che il Festival della canzone italiana è stato il festival delle hit estive ventiventiquattro. Anche stasera la diretta è andata per le lunghe, e come ha detto Fiorellomentre si esibisce l’ultimo cantante, il primo è già in giro in tournèe”, e non gli si può dare torto. E allora ecco le pagelle dei 30 artisti in gara nella serata finale del Festival di Sanremo 2024.

Renga NekForse perché si esibiscono per primi, forse perché stasera non si sono calati lo spezzatino, ma se c’ avessero messa tutta quest’ intensità sin dalla prima serata probabilmente “Pazzo di te” avrebbe avuto tutto un altro impatto. In ogni caso restano dei fantastici boomeroni. Bomber. 7

BigMama – “La Rabbia non ti basta”, red dress code e spacca. Qualunque posto della classifica le tocchi non importa, perché BigMama ha avuto la sua ennesima grandissima vittoria personale. Che poi in realtà è anche la vittoria di tante di noi. Esempio. 8

Gazzelle – Già solo a vederlo con una giacca addosso, si intuisce che il momento è speciale. Speciale come “Tutto qui”, una canzone vera, che racconta immagini conservate in un angolino speciale del cuore. E lui la interpreta alla perfezione. È entrato su quel palco, la prima sera, in punta di piedi e ne esce a testa alta inginocchiato in platea. Ovviamente la felpa col cappuccio cel’ ha sotto eh. Questa canzone è bella, usatela con cura. Tipo quando siete seduti al Panorama a tragediarvi per quella persona che vi manca. Cuoricino. 9

Dargen D’Amico – Vestito in stile Regina di Cuori in “Alice nel paese delle meraviglie”, stampa un funcio a Mara Venier ed infuoca l’Ariston con “Onda alta”. Il testo c’è, il ritmo anche, ma qualcosa mi fa pensare che, nonostante la profondità del suo messaggio, ce la ritroveremo per tutta l’estate nei reel di chi sfreccia con il motoscafo in mezzo allo Stretto e che evidentemente non ha capito un briciolo di questo pezzo. Lunga vita. 8

Il Volo – Secondo me sto pezzo cantato da Michele U Babbuavrebbe acquistato molta più musicabilità. “Capolavoro” è vittima dell’impostazione da telenovelas di questi tre giovani anziani, che però, inspiegabilmente, vengono apprezzati da mezza Italia. Tutte le fasce d’ età comprese, il che è grave. Antichi forever. 4.5

Loredana Bertè – La Bertè stasera è una forza della natura, e la sua “Pazza” è il buongiorno, e la buonanotte, che tutte noi dovremmo cantare davanti allo ogni giorno. Inutile aggiungere altro, ha già detto tutto lei. Vincitrice morale. Femminona. 8.5

Negramaro – Ed ecco che in occasione della finale, Giuliano tira fuori tutta la sua grinta e “Ricominciamo tutto” prende carattere. Certo il countdown resta sempre una cafonata, ma al San Filippo quest’ estate, il 3 luglio, farà la sua porca figura. Get Lag. 7

Mahmood – Attenzione. C’ha sul serio la tuta gold. In realtà è uncargo dorato, indossato con giacca di pelle. Quant’ è bello e bravo sto ragazzo? “Viva le differenze e la libertà di pensiero” dice. Quindi, bello, bravo ed intelligente. “Tuta gold” funziona, lui spacca, e la sua voce magnetica rende ipnotico un ritornello, ed un balletto, che non scorderemo. Un peccato non vederlo sul podio. Internazionale. 9

Santi Francesi – La vera piacevole scoperta di questo festival sono loro. Che erano bravi lo sapevamo, che erano strafighi pure,ma qui hanno dimostrato di avere una marcia in più. E quel totalwhite con guantino, mi sa, che è proprio un omaggio a Micheal Jackson. “L’ amore in bocca” ti fa pensare a roba intensa, trasgressiva ed elegante.  Un’ po’ come le braciole di Lombardo. Radical Sexy Chic. 8

Diodato – L’infinita classe di Diodato riesce ad oscurare persino il fatto che stasera è vestito da parrino. “Ti muovi” è una canzone di classe, e lui la canta come solo un fuoriclasse può fare. Cuori infranti: tenetevela a porta di mano che San Valentino è alle porte, ed è la migliore mossa che potete fare per riconquistarl*. Regalo. 8

Fiorella Mannoia – Con “Mariposa” Fiorella Mannoia canta un manifesto femminista autentico, sincero, rivoluzionario, e più che attuale. È una dea, paladina di battaglie e portatrice sana di allegria. Vince il premio come migliot testo e lo dedica a tutte le sorelle. Olimpo. 8,5

Alessandra Amoroso – Gli abiti più belli di questa edizione ce li ha lei. Ed io non me ne do pace. “Fino a qui” continua a non convincere, ma è national popolare e chi lo guanta al televoto l’esercito delle fan delle esterne di Uomini e Donne? Tronista. 4,5

Alfa – Alfa c’ ha una faccia troppo simpatica e tutta l’incoscienza di chi ha 23 anni, e vede il mondo ancora solo a colori. Con “Vai” le compagnie telefoniche hanno guadagnato un’ottima colonna sonora. Già mi vedo la pubblicità: un ragazzo con il suo zaino in spalla, nel bel mezzo del cammino di Santiago, tenta di ritrovare se stesso, ed in strade sperdute, in mezzo quasi al nulla, esce dalla tasca il cellulare per controllare se la rete prende e vedere se la sua crush ha visualizzato la storia. E vai uh uh. Giovane marmotta. 6,5

Irama – Irama è pronto per andare al Bakxos la domenica pomeriggio. “Tu no” è statica ed lui sa di prodotto preconfezionato, ma per colpa di Maria De Filippi va forte al televoto. Noiosetto. 5

Ghali – Ghali, stilosissimo, è il Che Guevara di cui abbiamo bisogno. “Casa mia” è una conversazione immaginaria tra lui ed un alieno a cui deve spiegare l’ignoranza, l’incuria, lo squallore e le tante oscenità che regnano attualmente nel nostro pianeta. Ipotesi ponte dello Stretto inclusa. Ghali viene da un altro pianeta, performance divina. Super internazionale. Lady Gaga scansati. 8,5

Annalisa – Vabbè look e make-up pazzeschi per Annalisa stasera. Per il resto però è sul serio tutto già così visto e sentito. La tv è una cosa, la musica è un’altra. Le sue hit sono tutte uguali, e come arrivano se ne vanno. Però vi avviso che ferma al semaforo della Santa Cecilia ho contato almeno 6 macchine passarla a palla. “Sinceramente” è il tormentone che sinceramente ci farà scapocciare. Reginetta della litoranea. 6.5

Angelina Mango – Che bomba Angelina Mango. Quant’ è viva? Il ritmo ce l’ha nel sangue, e non perché è figlia d’ arte. Brilla di luce propria. “La noia” è l’unica canzone di cui abbiamo veramente bisogno. Già lo so, sarà il mio mantra in fila, immobile, all’ uscita della panoramica di ritorno dal pilone, con le mie pazze amiche in macchina, ogni santo giorno dell’estate ventiventiquattro. Vincitrice. 9

GeolierQuante critiche per sto ragazzo, vi ricordo che la musica cambia, si evolve, si contamina ed è la forma d’arte più dinamica che ci sia. Attualmente il sound di Geolier è il più ricercato ed apprezzato non solo in Italia ma nel mondo. “I p’ me, tu p’ te” è la massima espressione del mainstream, accettatelo ed evolvetevi. Nonostante si sia intossicato la vittoria della semifinale, per via dei fischi in teatro, stasera ha continuato a dare il massimo. Stattaccort’. 7,5

EmmaQualcosa mi dice che “Apnea”​ si ballerà tutta l’estate. Il che forse non è un male perché così ho una valida scusa per non mettere piede in metà dei locali della litoranea. A parte questo mi fa sul serio vedere una Emma distesa e presa bene. Reginetta del ballo. 6,5

Il TreVabbè Il Tre è il cuginetto che tutti vorremmo avere. “Fragili” come la neve, che bella immagine. Stasera Il Tre si è mostrato sotto un’altra veste, evidentemente la tensione gioca brutti scherzi. Ed acquista punti già solo per il freestyle improvvisato. Seconda possibilità. 6,5

Ricchi e Poveri – Stanno in botta dalla prima sera, carichissimi. Sicuramente i look più eccentrici, per lo più zalli, della kermesse. Altro che università della terza età, mi sa che questi due c’ hanno una vita sociale che i ventenni se la sognano. “Ma non tutta la vita” però sa di festa di Capodanno in quel di Mosca. In ogni caso la serata italiana del Mama avrà una nuova hit. Vodka. 5.5

The Kolors – “L’ amore non si può cantare in una strofa da otto”: “Un ragazzo una ragazza” è talmente già un tormentone che scommetto che a parte il ritornello, ed il fatto che il ritmo ricorda tantissimo il pezzo di Canazzo, non vi siete mai soffermati a leggere il resto del testo. Così come ve la vedo ballare sui tavolini, in spiaggia, in acqua, ovunque. Sottofondo perfetto per l’ acquaym, tra l’ altro. E lui è proprio quel cugino italo-americano che da una vita, ogni volta che torna in Sicilia, se ne esce con “bella granita pisticcio” facendovi ridere sempre a crepa pelle. Sforna Hit. 7,5

Maninni – Sto ragazzino, zitto zitto, guanta il palco dei grandi con totale naturalezza. “Spettacolare” è un bel pezzo e lui canta bene. Ha tutte le carte in regola, serve solo tempo. CBCR. 7

La Sad – Vedere l’Orchestra, che di musica ne capisce più di chiunque altro, tutta scialata con i La Sad, da pronunciare rigorosamente La Siiiiiiiieeeeddd, la dice lunga. “Autodistruttivo”è un gioiellino di brano, e la bandiera de La Sad, contro qualsiasi tipo di discriminazione, dovrebbe sventolare enorme tra le più alte di tutte. Per il resto come fate a non cantarla saltellando sul letto? Ingiustissima posizione bassa in classifica. Amore punk. 7,5

Mr. RainDedica “Due altalene” a tutte quelle persone che sentono un vuoto dentro, ed onestamente è un bel pensiero. Il pezzo non decolla, però lui è veramente un bravo figghiolo. Pezzo di pane. 6

Fred De palma – “Il cielo non ci vuole” non funziona, il Fred De Palma che ci meritiamo non urla ma ondeggia come le palme a bordo piscina nei villaggi turistici. Si riprende la scena col feestyle, e solo per questo non si sarebbe meritato l’ultimo posto.Hippopparo. 6

Sangiovanni – “Finiscimi” di Sangiovanni è una “Tango” di Tananai made in Cina. Ma quando meno ve l’aspettate, vi ritroverete a cantarla. Lui soffre, ma mi sa che c’ ha la coda bagnata. Effettivamente, dato il penultimo posto di finirlo l’ha finito. E comunque bel training autogeno. Pilates. 6,5

Clara – “Diamanti grezzi” mi sa proprio di selezioni da talent show, che comunque non passa. Lei è la ragazza della porta accanto. Non mi spiego come non sia lei l’ultima classificata. Tutta colpa di Mare fuori. Ritenta, sarai più fortunata. 5

Bnkr44 – Un po’ manga, un po’ urban, sono troppo toghi. Uno di loro forse stona, ma poco importa perché sto stile scanzonato è un paracadute sicurissimo. È il pezzo con le vibes più giovani ed irriverenti del festival. “Governo Punk” è un pezzo mega divertente. I giovani di oggi, sono giovani impegnati e lo esprimono a modo loro. Tutto ciò lo trovo fantastico. Psichedelia portami via. 6.5

Rese VillainDei tormentoni sfornati da quest’ edizione del Festival di Sanremo, ovvero circa 25 su 30 tra i brani in gara, “Click boom” sarà il più fastidioso, inopportuno e prezzemolino. TikTok. 5,5

(Foto Ansa)

 

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