MESSINA. Le prime domeniche di primavera lo hanno confermato: quando arriva la bella stagione, e Capo Peloro viene preso d’assalto dai messinesi, il villaggio di Faro diventa un inferno. E l’amministrazione vuole porvi rimedio per tempo. Ieri in commissione viabilità si è discussa della possibilità di istituire un’isola pedonale nel villaggio, su proposta del Comitato Messina Nord: proposta che però non incontra i favori del sesto quartiere.

Le proposte sul tavolo sarebbero due, una invernale e una per il periodo estivo con l’istituzione di ztl e isola pedonale (oraria nei giorni di venerdì prefestivi e festivi), che “sono frutto di studi e confronti con cittadini e negozianti del posto”, spiega il presidente del comitato Giovanni La Rosa. Cosa prevedono le due ipotesi?

Il piano viario estivo, in vigore dal dal 15 giugno al 15 settembre, immagina isola pedonale e ZTL. La viabilità viene modificata a partire dalle vie d’ingresso al paese: via Primo palazzo con il passaggio e fermata di bus atm (senso unico), via Santa Domenica (senso unico), via Pozzo Giudeo (senso unico). Quelle di uscita diventano quindi via Nuova (senso unico) e via Senatore Arena (senso unico). L’isola pedonale funzionerebbe nei giorni feriali dalle 18:00 all’1:00, i venerdì dalle ore 14:00 alle 02:00, i festivi e prefestivi con orario 10:30 – 02:00. Sarebbe ovviamente consentito il transito ai mezzi di soccorsi, forze armate, vetture munite di pass (invalidi) e bus atm.

La viabilità prevederebbe la chiusura alla circolazione in via Primo palazzo incrocio Secondo palazzo, via Nuova incrocio via Terzo palazzo fino a via Pozzo giudeo, via Lanterna incrocio via Fortino e incrocio via Biasini. Carico e scarico merci dalle 08:00 alle 09:30. Via Santa domenica esclusiva per i residenti e a doppio senso durante le ore di isola pedonale. Istituzione di ZTL per le vie Scuole, Mille e Madaffari. Obbligo per i non residenti all’uso del parcheggio Torri Morandi, con servizio navetta per il mare e viceversa. La proposta del Comitato è di offrire il servizio navetta gratuito, e applicare la sosta a pagamento con tariffe agevolate da un euro per fascia oraria mattinale dalle 9.00 alle 14.00 e pomeridiana dalle 14.00 alle 19.00 (tolleranza di 30 minuti), e 1,50 euro per l’intera giornata. Inoltre per non concentrare tutto l’afflusso in uscita nella via Lanterna e via Senatore Arena, il comitato richiede di poter creare all’interno dell’area delle torri Morandi un’uscita su via Senatore Arena dato che la stessa ne è confinante.

 

 

Il piano viario invernale prevede invece come ingresso al paese la via Primo palazzo con il passaggio e fermata di bus Ttm (senso unico), la via Santa Domenica (senso unico), parte di Via Pozzo Giudeo (senso unico), la via Senatore Arena detta anche via torre bianca (doppio senso di marcia). Per uscire dal paese, invece, via Nuova e via Senatore Arena. Previste infine anche modifiche alle vie interne: Via Fortino (a senso unico ingresso paese), un tratto di via Lanterna e via Scuole a doppio senso di marcia. Parte alta di Via pozzo giudeo in ingresso.

 

 

 

Non è la prima volta che si discute di pedonalizzare Faro, rendendola speculare alla “dirimpettaia” Scilla, interdetta alle auto già da decenni. La prima volta ad inizio del 2000, con il concorso di idee “Staccando l’ombra da terra”, che oltre alla pedonalizzazione, per evitare l’intasamento delle viuzze del paesino prevedeva un ponte carrabile sul canale degli Inglesi, che arrivava direttamente al parcheggio bypassando l’abitato. Tutto questo faceva parte di un piano particolareggiato che è rimasto fermo al palo.

Qualche anno dopo fu la volta dei fondi del Por Sicilia 2000/2006 per la realizzazione del “villaggio dei pescatori”. E andò molto peggio: perchè la Regione, dopo aver revocato il finanziamento nel 2009, rivolle indietro i soldi già spesi per i lavori di ripavimentazione, il basolato che oggi è solcato dalle auto invece che dai pedoni come originariamente era previsto (e le condizioni pessime in cui versa lo testimoniano). A sollevare la questione fu l’allora ingegnere capo del Genio civile, Gaetano Sciacca, per “il mancato utilizzo ad oggi dellʼarea dʼintervento come isola pedonale”. Risultato? Ricorsi al Tar per i seicentomila euro che il comune di Messina avrebbe dovuto pagare per le opere già ultimate, ma soprattutto un’opera, quella della pavimentazione in basolato in sostituzione dell’asfalto, che non ha mai superato il collaudo da parte dei tecnici di Palazzo Zanca.

 

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