MESSINA. “Se siamo in linea con il dato nazionale, nonostante la presenza importante di Cateno De Luca a Messina, ci possiamo ritenere soddisfatti”. Parole del senatore Nino Germanà, che in nottata ha commentato l’andamento delle urne nella sede cittadina della Lega. Un dato, parziale, poi confermato dai numeri ufficiali: il Carroccio in città ha ottenuto il 7,79% delle preferenze, con 5.371 voti complessivi, finendo al sesto posto, dietro a Libertà, Fratelli d’Italia, Pd, Forza Italia e M5s. È invece del 8,47% la percentuale in provincia, del 7,47 in Sicilia e del 7 nella circoscrizione “Italia insulare”.
2.690 i voti di Germanà, seguito da Raffaele Stancanelli (1444) e da Roberto Vannacci (1.276).
”Se il partito di Cateno De Luca, che scompare a livello nazionale, e non fa impaurire nessuno a livello regionale – ha commentato il senatore messinese a scrutini ancora in corso – a Messina però è ancora presente, seppur in calo, credo che ci possiamo ritenere abbastanza soddisfatti”.
Non può mancare un commento sul Ponte: c’è una qualche relazione sull’esito del voto e il volere dei messinesi sulla grande opera? “Assolutamente no. Io ho utilizzato il Ponte come tema di campagna elettorale perché ci credo e perché è legge dello Stato. Il Ponte si fa a prescindere da questa tornata elettorale. Se i lavori cominciano entro il 2024 come io credo a fine legislatura avremo già tre anni di cantieri alle spalle”.
Realizzato in collaborazione con i partecipanti del progetto “Il processo democratico in azione”
Germanà da queste elezioni esce sconfitto e con le ossa triturate. Per la sua candidatura PRO PONTE non ha lesinato ad investire tanto in spazi pubblicitari, manifesti e santini. Il risultato in città è catastrofico per lui, solo 2690 voti sui 5731 della Lega al 7,7 sotto il dato nazionale. Considerate le tre preferenze metà dei leghisti non lo hanno votato! Rifletta su questa inaspettata debacle!