MESSINA. E’ botta e risposta fra il deputato alla Camera Pietro Navarra (ex rettore dell’Università di Messina) e l’attuale rettore dell’Ateneo Salvatore Cuzzocrea. Motivo della querelle? I posti letto al Policlinico di Messina, già oggetto di numerose polemiche anche da parte del sindaco Cateno De Luca dopo una riunione informale in videoconferenza fra i responsabili delle aziende ospedaliere messinesi e il primo cittadino.

“Sono molto preoccupato del livello di improvvisazione che ha regnato sovrano nella gestione dell’emergenza Covid a Messina. Leggo puntualmente dichiarazioni smentite dai fatti che testimoniano ampiamente l’irresponsabilità con la quale sono stati affrontati i rischi legati alla diffusione del virus – scrive Navarra in una nota – Un paio di giorni fa ho assistito a una diretta web, ripresa poi da numerosi media locali, in cui il Sindaco De Luca leggeva alcuni stralci del verbale di una riunione tenutasi il 30 ottobre con i rappresentanti delle Aziende ospedaliere della provincia di Messina e con il Rettore dell’Università. Mi sono cadute le braccia: si assisteva a una interlocuzione in cui, dove per usare un famoso detto che rende bene l’idea, il bue diceva cornuto all’asino, ovvero il Rettore Cuzzocrea criticava, deridendolo, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Papardo, nascondendo le inadempienze del Policlinico che, dopo le scelte di questa estate, si trova in una situazione addirittura peggiore dell’ospedale nella zona nord della città”.

“Nel resoconto della riunione fatto dal Sindaco De Luca, il Rettore si sorprendeva del fatto che i 7 posti di terapia sub-intensiva al Papardo non fossero stati ancora convertiti in posti di terapia intensiva Covid, così come previsto dalla programmazione sanitaria regionale – continua il deputato nazionale – Dimenticava però di comunicare che l’Università e l’Azienda Ospedaliera Universitaria non fossero stati capaci di allestire al Policlinico, in ben 8 lunghi mesi, i 12 posti di terapia intensiva Covid, anch’essi previsti dalla programmazione regionale. Infatti, i 12 posti di terapia intensiva di cui parla il Rettore, realizzati al Padiglione C, non sembrerebbero essere attivi perché non a norma per la rianimazione, con grave spreco di risorse pubbliche. Conseguentemente, la dozzina dei malati Covid attualmente ricoverati al Policlinico in terapia intensiva occuperebbero i letti della terapia intensiva generale, sottraendoli alle emergenze ordinarie dell’ospedale, che vedrebbero restringersi, quindi, ai soli 4 o 5 restanti posti di terapia intensiva la dotazione di letti a loro dedicata”.

“Quindi, anche il Policlinico soffre pesantemente di una assoluta mancanza di programmazione con conseguenze inevitabili sull’attività di emergenza ordinaria dell’Azienda – si legge ancora nella nota – I 16 posti di terapia intensiva nel Padiglione C (8 dei quali riconvertibili in terapia intensiva), i cui lavori sono stati consegnati recentemente e il cui completamento richiederà almeno qualche mese, sono frutto dell’azione del nuovo Commissario, Gianpiero Bonaccorsi, che si è dovuto confrontare, sin dal suo insediamento, con una situazione di grave deficit amministrativo e gestionale nel pieno della ripresa dell’epidemia largamente presa sotto gamba dai vertici universitari che, con superficialità, hanno sottovalutato a partire da maggio scorso le carenze strutturali del Policlinico in attesa della seconda probabile (e nei fatti poi verificatasi) ondata dei contagi”.

“Pertanto, oggi il Policlinico universitario non avrebbe attivo alcun posto di terapia intensiva destinato ai malati Covid che, pertanto, occupano una parte considerevole dei letti di terapia intensiva generale (una dozzina sui 16 posti). È pur vero che in piena emergenza, a questi possono essere aggiunti nuovi posti ricavati dalle sale operatorie e dalle sale di terapia intensiva post operatoria, ma tutto ciò non rappresenterebbe una soluzione, quanto piuttosto un ulteriore problema – prosegue Navarra – Sono seriamente preoccupato, infatti, che a Messina l’altra faccia dell’epidemia, per esempio quella che si occupa dei malati cardiologici o di quelli oncologici, possa arrecare alla salute dei cittadini più danni del Covid per l’insipienza e la mancanza di programmazione di chi avrebbe dovuto preparare la struttura assistenziale del Policlinico alla seconda ondata di contagi e non lo ha fatto, nascondendosi dietro affermazioni vuote che mostrano, purtroppo, irresponsabilità e difetto di serietà”.

“Se nella prima fase dell’epidemia, la fortuna ha evitato alla Sicilia e alla città di Messina le conseguenze drammatiche della diffusione del contagio, non è detto che la buona sorte ci assista una seconda volta – conclude il deputato nazionale – Mi auguro che dalle parole e dagli annunci vuoti si passi presto ai fatti anche per dare il giusto supporto a tutto il personale medico, infermieristico e, più in generale, sanitario che non ha mai smesso, nonostante tutto, di dedicarsi ai malati bisognosi di assistenza e di cure e che, al di là delle carenze strutturali, continuerà a dare il massimo per salvare vite umane”.

Questa, invece, la risposta dell’Università di Messina: “Ad oggi i vertici dell’azienda Policlinico universitario non hanno lesinato il loro impegno nel garantire quanto previsto dal Piano sanitario regionale, avendo accanto il Rettore e l’Università di Messina tutta. Vale la pena qui ricordare come, proprio per garantire le attività chirurgiche, al Policlinico sia stata aperta la TIPO al padiglione F e la rianimazione al padiglione H, che mette a disposizione posti di rianimazione per pazienti non Covid. Il Policlinico garantisce fin da oggi 86 posti di degenza ordinaria per pazienti Covid, che l’attuale andamento pandemico considera come fondamentali, ed è pronto ad arrivare sino a 38 posti di rianimazione per pazienti Covid“.

“La richiesta formulata dal Rettore, durante una riunione informale, alle altre autorità sanitarie cittadine, di predisporre l’adeguata accoglienza nelle diverse strutture della città, di tutti i pazienti, covid e non, in attuazione del piano regionale, attiene ad un semplice atto di responsabilità – si legge sulla nota – Ritiene inaccettabili e strumentali le valutazioni dell’onorevole Navarra, la cui vicinanza istituzionale, peraltro, in questi lunghi mesi di pandemia, né l’Università né il Policlinico universitario, hanno avvertito, se non in coincidenza di inutili e sterili polemiche”.

“In conclusione ribadendo che la gestione dell’Università rimane fuori e distante dalle dispute politiche, auspica da parte di tutte le forze sociali e politiche, ogni sforzo reale e concreto a salvaguardia della salute pubblica e della collettività – conclude il comunicato dell’Ateneo – Non serve in questo periodo di pandemia utilizzare a qualunque fine esternazioni che poco hanno a che fare con la tutela della salute pubblica e alimentano inutili allarmismi nei cittadini, in un momento in cui dovrebbe prevalere la coesione e la solidarietà di tutti verso tutti”.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments