MESSINA. Occhi stanchi, viso tirato e quella sensazione che il tempo stia sfuggendo dalle mani, ieri mattina. Fabrizio Sottile è il grande protagonista degli ultimi minuti utili per la registrazione delle liste in vista delle elezioni del 10 giugno. Non c’era stata la tensione di cinque anni prima a Palazzo Zanca. La deadline delle 12 non sembrava spaventare nessuno, in tanti avevano già effettuato la registrazione e c’è chi, come il gruppo Accorinti e il M5S, aveva completato l’iter già da giorni.

Sono appena passate le ore 10 e la serenità è palese, si prova un po’ a fare la conta dei presenti. Gli assenti, si pensa, saranno in arrivo a breve. Articolo 1 è tra i primi a risolvere la pratica, tanto che il centrosinistra regala la prima notizia di giornata annunciando l’ex accorintiana Lucy Fenech come assessora designata della giunta di Antonio Saitta. Dr e PD aspettano il loro turno, c’è solo la noia dell’attendere e mai tensione.

Si superano le 11, non si è ancora fatto vedere Pippo Trischitta. Il suo arrivo è accompagnato dal solito codazzo, nessuna scena clamorosa: registrazione effettuata, solo due le liste che verranno presentate e anche per l’ex capogruppo di Forza Italia inizia il tempo dell’attesa. Proprio il centrodestra accende gli ultimi attimi, quasi a sorpresa vista la rilassatezza dei delegati di Forza Italia, Ora Messina e Peloro 2023. Loro come gli uomini di Nino Germanà sono presenti da tempo, anzi le loro ore di attesa non sono neanche così tante. Una ventina di minuti al gong, una sola assenza di rilievo: la lista Bramanti Sindaco.

Ore 11.47: il segretario generale Antonio Le Donne accende Palazzo Zanca. Nonostante manchino ben tredici minuti, gli animi siano sereni ecco che la tensione cresce. Le Donne ordina di chiudere le porte, quasi una minaccia più per accelerare le operazioni che altro. I delegati ritardatari si affrettano, sono le 11.50 ma di Bramanti Sindaco ancora nulla.

In mattinata era prevista una conferenza stampa per ufficializzare programmi e assessori. Prima posticipata, poi cancellata. Qualcosa filtra lo stesso: Carlo Mazzù e Pino Falzea non possono essere smentiti, come pare chiaro che il ritardo sia legato ad una nottata particolare. La compilazione delle liste per le circoscrizioni è un lavoro infinito, le ultime chiacchiere con la Lega vanno pesate e ponderate.

Nei giorni precedenti l’ufficializzazione dei candidati presidenti ai quartieri aveva colpito: il quinto stupisce. Paolo Barbera sembrava l’uomo giusto nella circoscrizione giusta, lo squarcio è firmato dalla candidatura di Ivan Cutè. Barbera arriva a Palazzo Zanca col sorriso tirato, quello di chi ha accettato con riserva i voleri di coalizione. Capitolo Lega: Carmelo Lo Monte passa settimane a corteggiare Emilia  Barrile e Pippo Trischitta, incassati i “no” torna lentamente alla base. Non lo fa certamente nel silenzio, nella nottata non arrivano richieste o imposizioni ma quella voglia tutta politica di far pesare la propria posizione. Ore concitate quelle che precedono l’ultima mattina utile, tipico e fisiologico finale per una mastodontica macchina da guerra politica. Tanti alleati fa spesso rima con troppi scontenti.

Ore 11.51: l’ex consigliere Fabrizio Sottile arriva con in mano il faldone Bramanti sindaco, entra a forza nella sala stracolma e registra la lista comunale. Il volto è tirato, tipico di chi ha passato una nottata trascinatasi fino alla tarda mattinata. Registrata la lista si volta, cerca i documenti per le circoscrizioni, assenti. Corsa verso fuori, attimi concitati e comincia a soffiare il vento che Bramanti sindaco sarà assente nella corsa ai quartieri. È solo una folata, entro le 12 tutto è risolto e tutte le liste legate direttamente al candidato sindaco vengono registrate.

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