MESSINA. Cateno De Luca torna a battere sul tasto del baratto amministrativo, un tema che gli sta particolarmente a cuore,  tanto da aver organizzato, il 28 ottobre scorso, un convegno su “baratto amministrativo, se non hai i soldi per pagare i tributi dona il tuo tempo”. Incidentalmente, lo stesso tema che Renato Accorinti propone nel suo programma (e che era stato oggetto di un ordine del giorno dei consiglieia comunali Rita La Paglia e Claudio Cardile, oggi in lista rispettivamente con il candidato del centrodestra Dino Bramanti e col Pd).

Secondo il deputato regionale, “la misura che vogliamo introdurre  diversamente dal baratto amministrativo vero e proprio, non ha quale obiettivo quello di agevolare il cittadino moroso nel pagamento dei tributi locali e ad estinguere, in tutto o in parte, il debito tributario, ma quello di favorire una collaborazione tra l’amministrazione locale ed i cittadini, singoli o associati, nella gestione e cura dei beni comunali. Questa collaborazione – prosegue De Luca – può essere raggiunta e disciplinata con un apposito regolamento comunale che stabilisca le modalità di collaborazione tra il Comune ed i privati cittadini, soprattutto attività commerciali, i quali si possono fare promotori di specifiche iniziative di cura e manutenzione di spazi pubblici o anche di immobili pubblici (come piazzette tematiche, aree da adibire a verde, ville comunali in tutto o in parte, immobili comunali chiusi che possono essere adibiti a specifiche iniziative dei privati che si fanno carico della cura e manutenzione degli stessi, solo per fare alcuni esempi). A fronte di tali opere, l’Amministrazione riconosce ai privati una agevolazione (consistente in una riduzione o altra misura che riduca l’imposizione dei tributi locali) per le attività degli imprenditori o per i singoli cittadini che ne fanno richiesta. Esistono già attuazioni concrete in altri comuni di Italia di tale forma di collaborazione, come ad esempio nel Comune di Bologna che ha emanato un proprio regolamento comunale”.

Nel suo programma, ne parla, seppure in maniera più stringata, anche Renato Accorinti: in uno dei punti, infatti, si indica un “Regolamento per il “baratto amministrativo”, con l’istituzionalizzazione di esperienze come quelle realizzate nella passata stagione amministrativa a Piazza Cairoli”, e “istituzione “contratti di programma o d’area” per zone specifiche della città, con l’individuazione di “centri commerciali naturali” in città su cui attrarre finanziamenti e adottare modalità sostenibili e produttive di “baratto amministrativo” per la riqualificazione e il rilancio dei quartieri e per la valorizzazione”.

A batterli sul tempo entrambi, però, nel 2015 è stata la consigliera Rita La Paglia insieme col collega Claudio Cardile, che in un ordine del giorno spiegava che “si tratta di un’opportunità che diverse città, tra cui Modena, Lecco, Novara, hanno già introdotto, chiedendo all’Amministrazione di presentare una delibera “che definisca criteri e modalità di attuazione, in modo che anche a Messina possa trovare applicazione il “baratto amministrativo”, sostendendo che anche l’ex assessore ai Servizi sociali Nino Mantineo fosse d’accordo.

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Fra
Fra
23 Maggio 2018 10:49

Refuso: consiglieia -> consiglieri