MESSINA. Una piazza Casa Pia piena di gente ha accolto questo pomeriggio il segretario nazionale del Pd Enrico Letta, a Messina per sostenere la candidatura di Franco De Domenico. A prendere parte all’evento anche il segretario regionale Anthony Barbagallo.

Primo a intervenire sul palco è Pietro Navarra: “Abbiamo ‘solo’ 4 liste, ma a Messina non è mai contato il numero dei candidati, quanto piuttosto la loro qualità”, esordisce, scagliandosi poi contro “l’ex sindaco in fuga” e tirando in ballo il tram volante, il casinò a Palazzo Zanca, l’isolamento istituzionale, “la gestione schizofrenica della pandemia da Covid 19” e il sostegno della Lega. Nel mirino di Navarra anche Croce e “le candidature imposte da Palermo”.

Dopo il discorso di Barbagallo, tocca quindi al segretario nazionale, che inizia il suo intervento parlando di lavoro e bassi salari, con riferimento soprattutto ai giovani e ai cervelli in fuga: “Basta a stage tirocini gratuiti. Come fa l’Italia ad avere un futuro se i ragazzi di 20 o 30 anni sono costretti a vivere ancora a casa con i loro genitori. Dobbiamo metterli nel motore del nostro Paese e dar loro la possibilità di dare il meglio”. Poi si rivolge a Franco De Domenico e Valentina Zafarana: “Il vostro primo obiettivo è proprio quello di valorizzare i giovani”.

E’ quindi la volta del Pnrr, “risorse fondamentali per ripartire, che però dobbiamo essere in grado di spendere, e di spenderli bene. Dal risultato di Messina cambieranno tante cose per il nostro Paese: potete veicolare il messaggio che il tempo della Lega e delle Destre è finito. E dopo aver vinto a Messina toccherà alla Regione. Le liste che sostengono Franco sindaco saranno le stesse che ci saranno alle prossime regionali”.

Poi una battuta e un riferimento indiretto a Matteo Renzi: “Franco, stai tranquillo. Non ti dico ‘stai sereno’ per ovvie ragioni”.

Dopo i problemi di salute, alle prese con il Covid, riecco Franco De Domenico ‘dal vivo’: “Vogliamo rinnovamento e cambiamento dopo anni di oscurantismo. Vogliamo una città unita e coesa, guardando al futuro e dando la possibilità alla gente di guadagnarsi il pane. Il lavoro è sinonimo di dignità, e dobbiamo garantire condizioni sicure e paghe dignitose. Ma per farlo, attraendo risorse, persone, tecnologie e investitori, è necessario migliorare la qualità della vita della gente”, commenta, facendo riferimento alla classifica del Sole 24 Ore e al poco lusinghiero 107esimo posto della città dello Stretto. C’è spazio anche per il turismo, per la valorizzazione delle coste, per il ruolo del “sindaco della notte” e per l’economia: “Messina deve ritornare al centro del Mediterraneo, colmando quel gap territoriale che ci divide dalle altre realtà. Montemare? Si tratta di casali che sono stati abbandonati e che devono tornare nel cuore della città”. Si parla poi di dispersione scolastica e di emergenze sociali: “Faremo delle assunzioni perché ci sono le condizioni, e non faremo veti come ha fatto l’amministrazione uscente”, rivolgendosi a Basile e De Luca. E sempre i due sono i bersagli per quanto concerne la Tari e il piano di riequilibrio: “Vogliamo un bilancio trasparente”, sbotta, prima di dirottare il discorso sul caro tariffe per l’attraversamento dello Stretto. Infine l’affondo contro la Lega (citando il caso di “omonimia” nella lista di Prima l’Italia).

 

 

 

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