MESSINA. Su iniziativa delle Democratiche un gruppo di donne siciliane, (di cui si sono fatte portavoci Laura Giuffrida, Milena Gentile Angela Bottari, ex parlamentari nazionali e regionali), aprono una sorta di “vertenza” sulla doppia preferenza di genere e lanciano una sfida alla politica rivolgendosi direttamente al Governo nazionale. Con una lettera aperta al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, le promotrici dell’azione chiedono che venga esercitato, a norma dell’Art.120 comma 2 della Costituzione, il potere sostitutivo nei confronti della Sicilia, per uniformare la legge elettorale regionale al dettato Costituzionale. Infatti la Sicilia, trincerandosi nella sua specialità, ha finora impedito l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana, in violazione degli articoli 3,51,117 della Costituzione e dell’articolo 3 dello stesso Statuto Siciliano. Oggi solo un autorevole intervento da parte del Governo nazionale può porre fine a questa palese discriminazione nei confronti delle donne siciliane. Una messa in mora della Sicilia è tanto più necessaria dal momento che non sono state prese in considerazione la mobilitazione delle donne siciliane che hanno raccolto trasversalmente centinaia di firme su una petizione regionale, né le considerazioni e le richieste avanzate da numerose Associazioni femminili nel corso delle audizioni in I commissione dell’A.R.S. A novembre la Sicilia è chiamata al voto, il Governo Nazionale impedisca che la democrazia paritaria resti una vuota definizione.

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