Di Tanya Borysova: venticinquenne ucraina, nata a Kiev, diplomata in giornalismo, attualmente volontaria presso il Corpo Europeo di Solidarietà a Messina.

Le paure delle persone sono diverse. Alcuni hanno paura delle altezze; alcuni hanno paura delle profondità del mare, alcuni dei ragni. Io ho tanta paura che un giorno i miei figli leggeranno la storia del mio paese riscritta dal punto di vista dell’aggressore, e che il mio paese, oggi chiamato Ucraina, possa scomparire.

Avevo 19 anni quando le proteste pubbliche note come Euromaidan sono scoppiate in risposta al rifiuto del presidente Yanukovich di firmare un’associazione politica e un accordo di libero scambio con l’UE. Più di 130 persone sono state uccise durante la “Rivoluzione della Dignità” a Kiev. Quell’anno, la Russia ha annesso il territorio ucraino la Crimea, e ha sostenuto i separatisti che avevano controllato le regioni ucraine sudorientali di Donetsk e Luhansk, conosciute collettivamente come Donbas, per quasi otto anni. Il 22 febbraio 2022 il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una dichiarazione che riconosceva Donetsk e Luhansk come repubbliche indipendenti. Questo riconoscimento è stato accolto con una condanna diffusa da parte dell’Occidente, nel timore che potesse fornire un pretesto per un’invasione russa dell’Ucraina.

Dopo l’università, ho iniziato il mio tirocinio presso la Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina; ho lavorato come stagista giornalista presso un giornale di lingua inglese per espatriati. Attualmente lavoro per aziende IT ucraine nelle comunicazioni.

La guerra avvelena l’anima e non sono ferite che si possono curare. Se qualcuno mi avesse detto nove anni fa che ci sarebbe stata una guerra nel mio Paese, non ci avrei mai creduto. Ho paura di cose diverse. Il fatto che un altro Paese potrebbe annettere il territorio dell’Ucraina, inviare i suoi scagnozzi a est e proclamare “repubbliche”. Il fatto che un governo straniero potrebbe dettare le regole all’Ucraina se entrare a far parte della NATO o meno. Mi sono spaventata quando la storia secolare dell’Ucraina è stata criminalmente confusa: si è scoperto che l’Ucraina come paese non è mai esistita. Lenin ha creato l’Ucraina, secondo il presidente russo Vladimir Putin. Ho paura che la folle propaganda abbia fatto il lavaggio del cervello alle persone così in profondità che sono confuse su ciò in cui dovrebbero credere. Temo che nell’Europa occidentale alcune persone considerino ancora l’Ucraina e la Russia come un unico paese.

Oggi mi domandano se sono nervosa per la mia famiglia e per il futuro del mio paese. Il 7 marzo è il mio compleanno, cioè tra una settimana. Oggi stavo controllando i voli per Kiev perché sentivo che non potevo più vivere nel flusso di notizie tossiche sulla possibile invasione russa dell’Ucraina. Genitori e parenti non vogliono che io torni, però. È doloroso per me immaginare “E se la situazione peggiorasse e non fossi in grado di tornare a casa e abbracciare i miei cari?”. Com’è vivere in un Paese straniero quando tutti parlano ogni giorno della possibile invasione? Lavoro nel dipartimento delle comunicazioni di una società di eSport ucraina. I miei colleghi si occupano di comunicazione di crisi, lanciano webinar antistress quotidiani e seminari di primo soccorso per la nostra azienda. Anche se non sono in Ucraina, vivo ogni giorno come tutti gli ucraini, preoccupati per il futuro, la nostra integrità e la pace. Ciò che è difficile da nascondere sono la solitudine e il vuoto. A Messina riesco a malapena a trovare persone che comprendano l’essenza del conflitto in Ucraina e che siano pronte a provare a mettersi nei miei panni in una situazione così terribile. Menzionando il mio paese “Ucraina” la gente dice immediatamente “oh sì,  lì c’è un casino”. Questo non mi aiuta affatto. Nonostante tutto, a Messina ho grandi amici che mi supportano e sono pronti ad aiutare la mia famiglia in una situazione difficile.

Questa è una storia complicata, non si può dire che andrà tutto bene, e se lo farà in un secondo momento. Comunico con mia nonna e mia madre quasi ogni giorno. Alla domanda “come stai?”, mia nonna ha risposto che sono seduti su una polveriera. Allo stesso tempo, la mia famiglia è legata alla sua terra, e non ha intenzione di lasciare l’Ucraina anche nel peggiore dei casi. So che mia madre non lascerà i miei nonni. Inoltre, ha un’attività a Kiev. Non scriverò altro su una possibile invasione, perché non permetteremo che ciò accada. Ovviamente, la guerra nel Donbas continuerà – e questo è un dolore immenso.

Cosa vorrei consigliare ai lettori? Leggi la storia, resta curioso e interessato alle altre culture, non ignorare i problemi anche se non ti riguardano direttamente. La conoscenza è oro.

 

La versione originale in inglese:

People’s fears are different. Some are afraid of heights; some are afraid of the depths of the sea, some of the spiders. I am so scared that one day my children will read the rewritten history of my country from the aggressor’s perspective that my country will disappear as a country called Ukraine. 

She was 19 when public protests known as Euromaidan erupted in response to President Yanukovych’s refusal to sign a political association and free trade agreement with the EU. More than 130 people were killed during the “Revolution of Dignity” in Kyiv. That year, Russia annexed Ukrainian territory –– Crimea. Then supported Russia-backed separatists who had controlled the southeastern Ukrainian regions of Donetsk and Luhansk, known collectively as Donbas, for almost eight years.

On February 22nd, 2022, Russian President, Vladimir Putin, signed a declaration that recognized Donetsk and Luhansk as independent republics. This recognition has been met with widespread condemnation from the West amid fears it could provide a pretext for a Russian invasion of Ukraine.

After university, Tanya started her internship at the UN Human Rights Monitoring Mission in Ukraine; she worked as a journalist intern at an English-speaking newspaper for expats. Currently, she works for Ukrainian IT companies in communications.

According to Tanya, the war poisoned her soul, and she has not been able to heal the wounds.

If someone had told me nine years ago that there would be a war in my country, I would never have believed it.

I’m scared of different things. The fact that another country could annex the territory of Ukraine, send its henchmen to the east and proclaim republics. The fact that a foreign government could dictate the rules to Ukraine if it joined NATO or not. I was scared when the centuries-old history of Ukraine was criminally muddled – it turned out that Ukraine as a country never existed. Lenin created Ukraine, according to Russian President Vladimir Putin. 

I’m scared that insane propaganda has brainwashed people’s minds so badly that they are confused about what they should believe. I’m afraid that in Western Europe, some people still consider Ukraine and Russia to be one country.

Am I nervous for my family and the future of my country?

March 7th –– is my birthday, that is, in a week. Today I was checking the flights to Kyiv because I felt that I could no longer live in the toxic news flow about Russia’s possible invasion of Ukraine. Parents and relatives don’t want me to come, though. It’s painful for me to imagine “What If the situation would get worse, and I would not be able to come home and hug my loved ones”

What is it like to live in a foreign country when everybody talks about the possible invasion every day?

I work in the communications department at a Ukrainian esports company. My colleagues work on crisis communication, they launch daily anti-stress webinars, and first aid seminars for our company. Although I am not in Ukraine, I live every day like all Ukrainians, who are worried about the future, our integrity, and peace.

What is hard to hide –– loneliness and emptiness. In Messina, I can barely find people who understand the essence of the conflict in Ukraine, and are ready to try walking in my shoes in such a terrible situation. While mentioning my country “Ukraine” people immediately say “oh yes, you have a mess there”,  –  this doesn’t help me at all. 

Despite everything, I have great friends in Messina who support me and are ready to help my family in a difficult situation. 

This is a complicated story, it cannot be said that everything will be fine, and things will become immediately fine in a second.

I communicate with my grandmother and mother almost every day. To the question “how are you”, my grandmother answered that they are sitting on a powder keg. At the same time, my family is patriotic and doesn’t plan to leave Ukraine in the worst-case scenario. I know that my mother will not leave my grandparents. Besides, she has a business in Kyiv.

I will not write anything else about a possible invasion, because we will not allow this to happen. Obviously, the war in the Donbas will continue – and  this is an immense pain.

What I would like to advise readers. Read history, stay curious and interested in other cultures, don’t ignore problems even if they don’t directly concern you. Knowledge is gold. 

Tanya Borysova, Ukrainian, Kyiv-born, a journalism school graduate, current volunteer at the European Solidarity Corps in Messina.

 

Ph. Vladislav Krasinskiy

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