MESSINA. L’amministrazione guidata da Cateno De Luca non ci sta, e propone ricorso contro la pronuncia del giudice del lavoro Rosa Bonanzinga, che il 23 novembre ha disposto il reintegro del dirigente Riccardo Pagano (qui la storia), silurato nel 2019 a causa della riduzione dei ruoli dirigenziali disposta da De Luca, messo “in disponibilità “(a casa con l’80% dello stipendio), reintegrato nel ruolo dal tribunale che ha accolto il suo ricorso cautelare, e con tanto di procedura eseguita dallo stesso comune di Messina per farlo tornare nel suo ruolo da dirigente alla Protezione civile.

Secondo l’assessora al Contenzioso Dafne Musolino, che all’indomani della pronuncia del tribunale aveva commentato l’accaduto, “l’ordinanza del Giudice del Lavoro ha confermato la correttezza e legittimità dell’intero procedimento adottato dall’Amministrazione anche con riferimento alla scelta operata tra i dirigenti che sono stati confermati e quelli che invece sono stati posti in eccedenza e poi in esubero”. Da qui il ricorso, nonostante l’avvio delle procedure per il rientro di Pagano a Palazzo Zanca a partire da ieri, “in ossequio al principio di civiltà giuridica secondo il quale la Pubblica amministrazione deve assicurare la pronta esecuzione delle pronunce che la riguardano” aveva aggiunto Musolino.

Con una delibera di giunta di ieri, 1 novembre, l’amministrazione incaricava un avvocato, Pietro Maria Mela, di proporre ricorso contro l’ordinanza del tribunale del 23 novembre: ironicamente, una delibera del giorno precedente, il 30 novembre, disponeva l’esecuzione della stessa ordinanza, in ottemperanza alla pronuncia del tribunale del lavoro.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments