MESSINA. Erano stati la “clava” brandita in campagna elettorale per dimostrare l’impegno per Messina,  sono diventati un boomerang quando, pochi giorni dopo l’elezione, la ragioneria dello stato li ha cassati dalla finanziaria regionale per mancanza di copertura finanziaria. Erano gli emendamenti al documento di programmazione regionale presentati da Catano De Luca: venti milioni per “superare le criticità conseguenti all’emergenza idrica, alla città di Messina, per le attività di ricerca idrica e la realizzazione delle opere di approvvigionamento idrico”,  altri 25 per “bonificare e valorizzare l’area ex Sanderson ricadente nel territorio della città di Messina”, che in città non sono mai arrivati, nonostante le promesse in campagna elettorale.

Adesso, però, il sindaco di Messina ci riprova, con una “richiesta urgente di riprogrammazione del Programma Operativo Complementare” (Poc), indirizzata al presidente della Regione, ma anche al presidente del Consiglio e al dipartimento per le politiche di Coesione, che materialmente finanzia i progetti.

Secondo de Luca il governo della Regione siciliana era obbligato entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge ad avviare la modifica dei programmi operativi di attuazione della spesa dei fondi strutturali europei e dei fondi nazionali di coesione, per cofinanziare gli interventi che riguardano la città di Messina. “Tale impegno costituire un vincolo esplicito anche di natura politica al fine di riprogrammare quanto già previsto dalle deliberazioni di giunta precedentemente apprezzate ai fini della previsione di spesa iniziale avvalere della citata delibera”, scrive De Luca.

Chi ha sbagliato, secondo De Luca? La Ragioneria dello stato, quando ha cassato gli emendamenti: “A giudizio di questa amministrazione, è stata impugnata dalla presidenza del consiglio dei ministri per formale errore tecnico“, scrive il sindaco, riferendosi alla finanziaria, ma assicurando che “si sta comunque provvedendo a redigere ogni progettazione utile all’impegno delle risorse al fine di rispettare i tempi previsti dagli impegni giuridicamente vincolanti previsti dei piani di azione coesione di riferimento”.

Questo, scrive De Luca, “nella considerazione fondata che la rimodulazione degli interventi dipende dalla regione Siciliana“. Lo afferma una delibera del Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica.

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments