MESSINA. Per tutto il finesettimana non si è parlato d’altro. E non si accenna a parlare di altro. L’arrivo del Dalai Lama in Sicilia (Taormina, Messina e Palermo) è diventato il tormentone dell’estate. E quindi, quanto costerà la tre giorni del Dalai Lama a Messina? 47mila e 336 euro in totale.

Chi pagherà? La maggior parte delle spese se le accollerà l’ente organizzatore, cioè la Fondazione Taormina Arte, che ha ricevuto incarico di farlo dal Comune, che di TaoArte è socio: ventiduemila euro. Poi ci sarà un contributo regionale di 14mila 255 euro, e infine undicimila euro raccolti tramite donazioni volontarie. I costi saranno ripagati dalla vendita dei biglietti.

Il Dalai Lama Tenzin Gyatso viaggia con uno staff di 12 persone: la prima spesa risale al periodo tra gennaio e giugno, durante le visite a Messina di rappresentante e accompagnatore del Dalai lama per prendere accordi sull’organizzazione: vitto, alloggio e voli per due, a 2336 euro, in capo all’organizzazione.

La vera batosta arriva con i voli: Francoforte-Catania, andata e ritorno, per tredici persone costano 44.500 euro: 1700 euro a viaggio, non esattamente classe turistica. Per il volo della delegazione ha provveduto il comune di Palermo, che ospiterà il Dalai Lama il 18 settembre (evento per il quale i biglietti sono stati esauriti in due giorni), perché a carico dell’organizzazione, nel computo dei costi, ci sono solo 11mila125 euro, che sommati ai 1420 degli spostamenti in Sicilia  determina un costo totale di 12.545 euro a carico di TaoArte.

Novemila euro le spese di soggiorno e vitto dei due giorni a Taormina, hotel Metropole: 7199 per i tredici dell’entourage (paga Taormina Arte), 1800 , novecento a notte, per il solo Dalai Lama, ospite della regione Siciliana, che coprirà per intero le spese per l’allestimento dei due teatri, il Vittorio Emanuele di Messina ed il teatro greco di taormina, contribuendo per 19mila euro, e con altri 1300 garantirà un impianto di amplificazione e un buffet da 40 persone (25 euro ciascuno) a Palazzo Zanca.

Infine, i 2880 euro di materiale pubblicitario e traduttore: per la gran parte, 2400 euro, sarà di nuovo la Regione a pagarle.

Come si ripagheranno questi costi? Con i biglietti, si legge nella delibera di affidamento dell’organizzazione dell’evento a Taormina Arte, e se non bastassero si attingerà al fondo da 120mila euro che il Comune conferisce a Taoarte come socio fondatore. I biglietti, sia a Taormina che a Messina, costano 30 euro in tribuna e 10 in platea. Di biglietti, per arrivare a acoprire 47mila euro, ne servirebbero ragionevolmente 3000 di platea e 600 di tribuna, quindi 3600 in tutto: il teatro Greco di Taormina ha una capienza da 4500 posti, ed il Vittorio di 1200: 5700 in tutto. Anche solo riempiendoli per due terzi della capienza, le spese sarebbero recuperate. A Messina, però, 350 biglietti saranno riservati a staff e invitati dal Comune. Per comparazione, a Palermo, seppure con prezzi molto più popolari (8 euro loggione, 12 euro platea), i 1358 posti del teatro Massimo sono andati esauriti in due giorni.

Quindi, anche ipotizzando che non si venda un solo biglietto, di euro ne servirebbero 47mila e non 120mila, ai quali vanno sottratti i 14mila euro e rotti di contributo regionale e gli 11mila di donazioni: quindi sarebbero impegnati al massimo ,e in un’ipotesi irreale, 22mila euro, che vuol dire duemila e 220 biglietti da 10 euro su una capienza totale dei due teatri di seimila posti.

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