MESSINA. Intervenire il prima possibile con azioni immediate che limitino «la diffusione di un virus che va assumendo forme mutevoli» anche a costo di adottare provvedimenti impopolari o limitazioni agli eventi. Sono queste le richieste lanciate dal gruppo di iniziativa civica Rispetto Messina, allarmato dall’aumento di casi in città (che comunque segue il trend nazionale) e che propone rimedi per evitare il contagio generale.

«Nelle ultime quattro settimane – è stato il commento del gruppo di iniziativa civica- si è registrato un aumento preoccupante dei contagi del Covid 19, nelle sue varie forme, anche nella nostra realtà locale. Difatti a Messina e provincia si sono avuti 609 nuovi casi dall’1 al 7novembre, 650 dall’8 al 14, circa 800 dal 14 al 21, e 727 dal 22 al 28; per un totale, non certo trascurabile, di 2786 nuovi contagi riscontrati, o aggiungendo anche il dato di lunedì 29, 2880.»

«Dati da attenzionare- continuano dal gruppo-  perché vengono riscontrati nonostante la massiccia campagna vaccinale, anche se dovessero essere rapportati con i dati dello stesso periodo dello scorso anno, che vide nel mese di dicembre un ulteriore aumento della diffusione del virus, che poi esplose in maniera virulenta nel periodo delle festività e nel gennaio del 2021, e che lasciò, con le troppe vittime, un segno indelebile anche nella città di Messina. Una ripresa che inizialmente venne sottovalutata, con un conseguente ritardo nella adozione delle misure necessarie.»

«Anche alla luce di tale esperienza- commentano- sarebbero auspicabili interventi immediati per porre in essere o ripristinare tutti quei provvedimenti necessari per cercare di contenere la diffusione di un virus che va assumendo forme mutevoli. Interventi che, in maniera responsabile, stanno adottando i Sindaci delle maggiori città italiane, quali il ripristino dell’uso obbligatorio della mascherina non solo in tutti i luoghi pubblici al chiuso, ma anche all’aperto, e la pressante richiesta di una intensificazione dei controlli per il rispetto di tutte le normative antiCovid, recepita dal Ministro dell’Interno che ha emanato precise direttive a tutti i Prefetti.»

«E crediamo- continua il gruppo- che tale compito, in una città in cui si registra una considerevole percentuale di soggetti non vaccinati, e in cui normative e disposizioni vengono osservate parzialmente, spetti e sia un preciso “dovere”del Sindaco anche nella sua funzione di Autorità per la tutela della salute pubblica locale.»

«Anche se – concludono- ciò dovesse comportare l’adozione di provvedimenti impopolari o limitazioni di eventi pubblici che possono essere occasioni di assembramenti con l’impossibilità del rispetto del distanziamento sociale, e che, talvolta, vengono utilizzati come strumento di mera propaganda. Perché la salute dei cittadini o delle”persone” viene prima di qualsiasi altra ragione o interessi, siano essi riconducibili a categorie, gruppi o singoli soggetti.»

 

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