MESSINA. Il Comitato SIP – Scuola in Presenza Messina chiede chiarimenti urgenti all’ASP in merito alla situazione dell’Istituto Comprensivo “Pietro Donato” e in particolare al provvedimento di chiusura delle classi, con conseguente adozione della didattica a distanza e isolamento fiduciario di poco meno di 400 alunni, per il periodo compreso tra il 7 e il 17 aprile, a causa della positività al Covid di una collaboratrice scolastica.

A ricostruire i fatti sono gli stessi firmatari della lettera, indirizzata anche al Presidente della Regione e a due assessorati regionali: «Il 6 aprile – spiegano – viene comunicato che a causa di un caso di positività al Covid 19 nell’ambito del personale scolastico, la ripresa dell’attività didattica verrà posticipata di un giorno (quindi giorno 8 e non il 7) dopo avvenuta sanificazione. Sempre in data 6, a distanza di poche ore, viene ulteriormente comunicato che in riscontro a una nota dell’Asp alunni, docenti e personale Ata del plesso vengono posti in isolamento fiduciario con svolgimento dell’attività didattica in modalità Dad. Gli stessi saranno sottoposti a doppio tampone molecolare mediante screening in modalità drive in. In attesa di calendario, alcuni genitori chiedono lumi e viene loro riferito che in virtù della presenza di variante Covid, la procedura per effettuare la ricerca retrospettiva dei contatti non è più quella delle 48 ore dopo esecuzione tampone, ma anche fino a 14 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi del caso al fine di identificare la possibile fonte di infezione. Ciò in ottemperanza alla circolare del Ministero della salute n. 0003787 del 31/0172021».

«Ora, premesso che Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile, o confermato tale, è definito come una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid-19; premesso che vi è sostanziale differenza fra isolamento fiduciario di casi di documentata infezione da Sars-Cov-2 (ci si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione) e quarantena, che si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi; premesso che l’ultimo contatto (eventuale) sia avvenuto il 31 marzo (ed emerge invece che la positività sia risultata tale il 3 aprile, quando la scuola era già chiusa), ma considerando i 14 giorni precedenti, mentre non si sono verificati casi di positività in alunni e parenti; premesso che non si riesce a comprendere come un dipendente scolastico venga ritenuto contatto stretto; premesso tutto questo, si diceva, in data 7 aprile a tutto il personale, docente e non, del plesso e agli studenti viene effettuato tampone molecolare, che entro il 10 riscontra esito totalmente negativo. Tampone ripetuto, secondo procedura, il 14 di aprile e che, nella giornata del 18, replica lo stesso esito. Il 19 aprile viene disposto il rientro a scuola.

«Stando così le cose – prosegue la missiva – i firmatari della seguente lettera chiedono di conoscere con esattezza:

  • quale normativa ha determinato da parte dell’ASP tale grave decisione, che incide profondamente sulla salute psicofisica degli studenti – come è ormai documentato da una vasta letteratura scientifica – dal momento che in nessun protocollo sanitario vigente e previsto per la scuola si riscontrano casistiche come quelle sopra evidenziate (la collaboratrice scolastica infatti – ripetiamo – non può essere considerata né contatto stretto né occasionale di tutta la popolazione della scuola);
  • il rispetto da parte dell’Asp di Messina dei protocolli tuttora vigenti e l’adeguamento delle sue condotte alle recenti indicazioni provenienti dal governo e tendenti a garantire il diritto all’istruzione e ad una sana relazionalità didattica in presenza per gli studenti di ogni ordine e grado, oltre che l’applicazione di princìpi di proporzionalità ed equilibrio tra costi e benefici dei provvedimenti tesi a contenere il contagio;
  • la considerazione della più recente letteratura scientifica che – come peraltro confermato dagli stessi, recenti dati relativi ai contagi nella popolazione studentesca forniti dall’Usr Sicilia – evidenziano la scarsa diffusione del virus (anche in presenza di varianti) tra gli alunni»

«In caso di risposta assente o insufficiente, gli scriventi si riservano di tutelarsi in tutte le sedi opportune», conclude il documento, firmato da Cesare Natoli, Claudia Ancione, Giusy Arena, Eliana Camaioni, Maria Catanzariti, Carmen Stefania Costa, Filippo Danimarca, Orazio Fiumara, Chiara Genovese, Doriana Pandolfino e Maurizio Vita.

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