PALERMO. Aumentano ormai da più di due settimane i casi di contagio in Sicilia e con questi cominciano a riaffiorare anche i problemi che si erano già palesati a marzo, in particolare in riferimento ai posti letto negli ospedali regionali. I presidi ospedalieri di Palermo e Agrigento da un paio di giorni sono ormai al limite, cosa che mette in allarme sindaci e cittadini in vista di quella che si prospetta essere la seconda ondata di coronavirus.

A Palermo il pronto soccorso dell’Ospedale Civico è ormai interamente dedicato ai casi di contagio e i pazienti con altre patologie (secondo alcune testimonianze dopo essere stati accolti fuori dalla struttura) ieri sono stati trasferiti nelle aree d’emergenza degli altri presidi cittadini, che però non sembrano godere di condizioni migliori. Infatti negli altri ospedali del capoluogo, in particolare a Villa Sofia, già nella mattinata di lunedì si sono creati affollamenti per le attese dei pazienti ordinari e per le persone sul posto per i tamponi.

“L’azienda – è stato precisato dalla dirigenza di Villa Sofia – fa presente che la puntuale applicazione delle procedure di sicurezza impone l’esecuzione di elevati numeri di tamponi, specialmente all’inizio della settimana per i ricoveri programmati, comunque è stato inviato personale di supporto”

“Abbiamo qualche problema è indubbio – ha affermato a Lasiciliaweb Renato Costa, commissario dell’emergenza a Palermo e provincia – Da Sambuca sono arrivati pazienti che, per esempio, hanno riempito il domicilio protetto di Borgetto, ovvero quelle strutture che accolgono ospiti positivi non autosufficienti. Stiamo approntando quaranta posti a Castelbuono. Sui pronto soccorso sappiamo che ci sono affollamenti e stiamo provvedendo celermente. Per quanto riguarda il Civico tra non molto lo apriremo alle emergenze no covid. Domani apriremo venticinque posti a Partinico, altri venticinque dopodomani”.

Anche ad Agrigento, nella notte tra domenica e lunedì si sono riscontrati i primi problemi. Lillo Firetto proprio durante gli ultimi giorni del suo mandato (scaduto domenica con la conseguente elezione di Franco Miccichè come nuovo sindaco) ha denunciato l’esaurimento dei posti letto: “In poche ore, si è rivelata l’inconcludenza del Governo regionale in questa emergenza. Ci hanno abbandonato a noi stessi. Agrigento come Bergamo? Io non ci sto. Dov’è la Regione? Come ci tutela la Sanità regionale? Qual è la risposta all’emergenza? Purtroppo stanotte l’ospedale di Agrigento ha esaurito tutti i posti Covid di terapia intensiva”.
“Il Governo regionale – ha affermato l’ex primo cittadino- non ha assicurato l’apertura del centro Covid di Ribera. Da febbraio per problemi burocratici? Sei dei malati più gravi del focolaio dell’Rsa di Sambuca di Sicilia sono stati trasferiti nel nostro ospedale e ora siamo al completo, 6 su 6. Un disastro annunciato. Il prossimo malato dove sarà curato? Lo terremo a casa in attesa del primo posto libero? Della prima vittima? È questo che vogliono? Dobbiamo sperare questo? Dov’è l’umanità? La situazione è gravissima. Non sono stati in grado di attivare un centro deputato ad assistere i malati covid come a Catania, Palermo e Messina“.
Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
trackback

[…] pandemia erano stati previsti 301 posti in più per fronteggiare la “seconda ondata” (che sta già colpendo alcuni ospedali della regione). L’obiettivo era quindi quello di raggiungere la soglia di 719 posti, a fronte dei 418 già […]