MESSINA. Il motivo per cui la Sicilia è stata classificata nella “zona arancione”? Una pericolosità di contagio incontrollato “alta, con probabilità altra di progressione”, e “molteplici allerte di resilienza”. Ma ad influenzare la decisione del Governo, anche la disponibilità e la saturazione dei posti in terapia intensiva negli ospedali delle regioni.

Com’è messa Messina a proposito? In regola con il piano regionale e fuori dall’emergenza, sia per quelli già disponibili che per quelli attivabili in poco tempo.

Sono 187 i posti letto dedicati ai malati di Covid in questo momento, divisi fra il Policlinico di Messina, l’Irccs Bonino Pulejo, il Papardo e il Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto. Di questi, 39 sono disponibili per la terapia intensiva: 23 al Policlinico, 8 al Bonino Pulejo e 6 al Papardo. I restanti 148 per la degenza ordinaria, invece, sono suddivisi: 72 al Policlinico, 16 al Papardo e 60 al Cutroni Zodda.

Quelli attualmente occupati sono 41, 9 della terapia intensiva e 32 della degenza ordinaria. Al di sotto della soglia d’allerta fissata al 30% e ben distanti dal quadro che il sindaco Cateno De Luca aveva denunciato venerdì scorso e ribadito ieri, lanciando un allarme e dichiarando che “Non ne abbiamo a sufficienza!

In particolare il primo cittadino lamentava l’attività di appena 12 posti letto in terapia intensiva al Policlinico, ma erano tali perché non ne servivano altri: secondo il piano regionale, infatti, per aumentare le strutture ospedaliere possono aumentare i posti nel reparto di terapia intensiva (e anche quelli in degenza ordinaria) man mano che servono. Il motivo è che se qualcuno necessita del reparto di rianimazione per un problema diverso dal Coronavirus ha il diritto di essere assistito e non si possono chiudere le porte alle altre emergenze. Allo stesso tempo il virus si trasmette via aerea e non si possono assistere pazienti affetti e pazienti negativi negli stessi spazi.

Nonostante questo, in caso di necessità, a Messina sarebbero pronti per essere attivati altri 374 posti letto: 76 in terapia intensiva e 298 per la degenza ordinaria. Qualora ce ne fosse bisogno, quindi, al Policlinico potrebbero venire attivati fino ad altri 39 posti per la terapia intensiva, al Bonino Pulejo 16, al Papardo 9, al Cutroni Zodda 8 e si aggiungerebbe anche l’ospedale di Sant’Agata di Militello, con 4 posti.

I 298 posti per la degenza ordinaria, invece, prontamente attivabili se l’emergenza dovesse richiederli, sarebbero 90 al Policlinico, 36 al Bonino Pulejo, 24 al Papardo, 10 al Cutroni Zodda, 38 al presidio di Sant’Agata di Militello e, infine, 100 sono stati individuati presso un privato accreditato.

In tutto fanno 561 posti, 115 per chi ha bisogno della terapia intensiva e 446 per chi della degenza ordinaria.

 

 

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Roy
Roy
6 Novembre 2020 7:58

De Luca non sa un cazzo