MESSINA. «Ho disposto che questo come altri eventi siano annullati. Mi dispiace per gli organizzatori ma questo non è il momento giusto». Così, qualche giorno fa, sui social, il sindaco di Messina Cateno De Luca annunciava l’annullamento dell’esposizione internazionale “Per cani di tutte le razze”, evento, giunto alla sua 47° edizione, che avrebbe dovuto svolgersi sabato 24 e domenica 25 ottobre al PalaTracuzzi di San Filippo. Una decisione, poi notificata ufficialmente dopo qualche ora, che ha suscitato sin da subito un vespaio di polemiche, fra chi ritiene opportuno rinunciare alla fiera a fronte dei nuovi contagi (malgrado il Dpcm consenta le manifestazioni fieristiche, previo rispetto dei protocolli e delle misure di sicurezza), e chi al contrario reputa inopportuno l’annullamento, considerando le conseguenti ripercussioni economiche per le strutture ricettive e per gli operatori del settore.

Fra i tanti a prendere posizione sulla questione è il consigliere di Libera Me Massimo Rizzo, che ha annunciato di voler convincere il sindaco a tornare sui suoi passi: «Non condivido questa decisione, nella forma e nella sostanza. Nella forma, il post col quale il Sindaco annuncia l’annullamento della manifestazione sembra trasudare soddisfazione. Non si può esprimere compiacimento per l’annullamento di un evento che crea movimento di persone e di risorse in città. So che non è così, ma il post lascerebbe intendere diversamente, mentre in realtà si mettono in ginocchio gli organizzatori (che non conosco ma che hanno la mia solidarietà). Inoltre, nel merito, la manifestazione è (o era) prevista all’aperto e senza partecipazione di pubblico. Mi risulta che il protocollo anti COVID fosse previsto. Quali rischi sono stati paventati? Quali le ragioni dell’annullamento? Chi ha denunciato cosa? Stamattina (ieri, ndr) cercherò di contattare il Sindaco per capirne di più e convincerlo a cambiare idea».

A intervenire anche Giovanni La Rosa del Comitato Messina Nord, da sempre fra i più accaniti “sostenitori” di De Luca: «Non si può annullare una manifestazione – sostiene – tre giorni prima senza aver preso pareri a riguardo nonostante siano state prese tutte le precauzioni del caso dove oltre agli espositori, giudici, organizzatori e concorrenti non vi era l’ingresso del pubblico quindi secondo il mio parere (forse sbagliato) non si presentava la problematica di assembramenti, poiché i cani con i loro padroni/portatori girano nel ring a distanza mentre il giudice li osserva per poi osservare il cane da vicino ovviamente con mascherina e tutto ciò che prevede il pdcm. Poi però ti devi incazzate perché il giorno prima pubblichi la foto dell’inaugurazione di un campo di calcio con relativo assembramento di Sindaci… La comunità cinofilia ne ha bisogno, compresa la città di Messina e tutte le ditte che dietro questa manifestazione avevano utili per pagare le tasse e vivere. A questo punto domenica la stracittadina si dovrà giocare a porte chiuse, e senza pubblico sulla collinetta».
Ieri, infine, la presa di posizione di Alessandro Giardina, figlio dell’organizzatore della manifestazione: «Quello che vedo – scrive in un post indirizzato al sindaco – è un uomo che minaccia il proprio “padre” istituzionale (nel suo caso il presidente Conte) su temi come “istigazione al suicidio” dei piccoli imprenditori, che non chiede il parere del suo fratello maggiore (nel suo caso il presidente della regione Musumeci), e che vuole sostituirsi a loro parlando di Decreto Presidente Consiglio Ministri De Luca (?). Mentre, nel frattempo, annulla un evento che frutta alla città centinaia di migliaia di euro. E al mio, di padre, il rimborso dei soldi anticipati per organizzarla, con impegno e passione fino all’età di 71 anni – per quanto ne dimostri 20 di meno. La mia visuale è limitata naturalmente, ma questo è quello che vedo “da qui”»
«Se ne può dedurre – prosegue – che la mostra canina organizzata, oltre a rispettare le attuali politiche in materia, in accordo con questura, protezione civile, carabinieri e personale infermieristico, è da ritenere tra le situazioni meno probabili di contagio: entrate contingentate e scaglionate a orari, rispetto della distanza garantito da spazi aperti, ampi e da personale incaricato, temperatura rilevata all’entrata, dispositivi di protezione personale e igienici disponibili laddove non in dotazione personale. Si stava anche pensando di fare fare il sierologici a tutti gli espositori. Non voglio anche io, come lei, pretendere di sostituirmi a chi prende le decisioni. Sono mosso da rabbia e dispiacere, e di fatto non critico l’azione in sé, che davanti a tanta confusione generale, può avere un senso. E comunque non riesco a fare a meno di pensare… una comunicazione avvenuta su Facebook, 4 giorni prima dell’evento organizzato da 5 mesi, “mi dispiace per gli organizzatori” e nemmeno una chiamata a chi ha organizzato. A fronte dei costi/benefici descritti… che modo è? Ci ripensi. Non tanto per salvare la faccia, che davanti al fare la cosa giusta mi pare a lei non importi. Quanto perché non mi pare la cosa giusta».

 

Di seguito, infine, la comunicazione dell’organizzatore, Carlo Giardina, che in un video spiega di non aver ottenuto il Cts della Protezione Civile (come previsto dal Dpcm), scusandosi con tutti gli espositori e gli albergatori.

 

 

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