MESSINA. È scontro sui vaccini fra l’assessora Dafne Musolino e la “collega” Laura Tringali, ex esponente della Giunta De Luca che lo scorso 14 novembre ha presentato le proprie dimissioni per motivi personali. La diatriba, esplosa su Facebook, ha origine da un post di Salvatore Ruello, consigliere d’Amministrazione dell’Amam, che a fronte dell’11 per cento di tamponi positivi, esitato ieri, ha auspicato sul proprio profilo l’introduzione del lockdown per i non vaccinati (una misura introdotta in alcuni paesi europei e al vaglio ad altre latitudini). Da qui il botta e risposta: da una parte Dafne Musolino, pro-vax, dall’altra la dirigente scolastica dell’Antonello, dalle posizioni decisamente agli antipodi. La prima si schiera a favore della campagna vaccinale («Se volete sostenere che i non vaccinati non siano maggiormente esposti al rischio contagio e mortalità, vi scontrate contro l’evidenza dei fatti»), e sottolinea l’irragionevolezza di chi sostiene la volontaria inefficacia dei vaccini per motivi economici.

Tringali, invece, tira in ballo i contagi nelle scuole, “big pharma” (qualsiasi cosa essa sia), gli interessi economici delle case farmaceutiche e della politica («Siamo messi peggio di tre anni fa», dichiara, facendo un po’ di confusione con le date) e i fondi stanziati per fronteggiare la pandemia (sostenendo che non si inserisce in legge di bilancio un centesimo per migliorare gli ospedali”, mentre invece tra gli interventi del Pnrr ci sono oltre 16 miliardi destinati alla sanità, ndr).

 

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