MESSINA. “Noi ci stiamo attenendo a disposizioni ben precise, imposte da magistratura e prefettura”. Cateno De Luca allarga le braccia, e si arrende al fatto che i nomi dei 116 (più 19) sciatori non può farli. “Io li farei, ma ho le mani legati”, ha spiegato, nonostante rappresenti la massima autorità sanitaria locale, come sottolinea da giorni. “Non lo farei per gogna mediatica, ma per salvaguardare la comunità, e capire con chi sono venuti in contatto. C’è da parte degli interessati il tentativo di minimizzare, questa gente, medici, avvocati, commercialisti, ha incontrato il mondo”.

De Luca ha letto la comunicazione del “paziente zero”, un 56enne ricoverato al Papardo, di comunicazione di transito dall’aeroporto di Treviso, ricevuta il 10 marzo. L’uomo si è presentato venerdi scorso al pronto soccorso dell’ospedale, lamentando sintomi di contagio, ed è stato ricoverato.

Secondo la risposta che il Comune ha fornito all’avvocato del paziente, l’uomo ha comunicato a Palazzo Zanca solo il transito, ma non si sarebbe registrato (lui e i familiari) al portale comunale e alla Protezione civile. “Tale passaggio è necessario per la vigilanza sanitaria – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Dafne Musolino – Non solo ha trascurato le comunicazioni, ma ha violato tutte le norme dell’isolamento, della sua durata e le comunicazioni, e avrebbe dovuto comunicare all’ufficiale di sanità pubblica l’aggravarsi delle sue condizioni di salute”. E invece è andato a giocare a tennis, ha visitato la madre, è andato tre giorni allo studio, in banca, “ha trascurato di monitorare le sue condizioni di salute fino a che non si sono aggravate, e soprattutto ha violato l’obbligo di non presentarsi in ospedale”, come prevedono le norme sanitarie, ha sottolineato Dafne Musolino.

Secondo i Carabinieri di Trento, c’è un altro gruppo di sei persone che hanno soggiornato in un albergo che, riporta De Luca, è stato chiuso oggi con personale messo in quarantena. Un ulteriore gruppo, di sette persone, è partito l’8 marzo da Catania per andare a sciare in Val d’Aosta, con scalo all’aeroporto di Caselle: la stazione sciistica alla quale erano destinati ha chiuso…

“Abbiamo riscontri in tempo reale che i positivi sono una decina. Dobbiamo sapere con chi sono stati in contatto, non è il momento della supponenza, è un dovere morale nei confronti della comunità”.

 

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Saro Genco
Saro Genco
6 Agosto 2023 12:11

“ha visitato la madre”????? Ma che significa?
Ma com’è finita l’inchiesta del Tribunale? Aspettiamo severi provvedimenti contro chi ha contravvenuto le norme.