MESSINA. Circa 1.168 euro l’anno per studente e un aumento delle tasse universitarie che sfiora il 99 per cento. È il dato relativo all’Università di Messina nel report “Sulle nostre spalle”, realizzato dall’Unione degli Universitari. Si tratta di un’inchiesta, pubblicata qualche settimana fa, che descrive il trend, dal 2005 al 2015, della tassazione universitaria a carico di studenti e famiglie di tutti gli atenei statali italiani. Al centro dell’analisi le università più care, quelle in cui gli incrementi sono stati più consistenti e il valore medio di esborso.

Il primo dato che emerge, leggendo il report, è l’aumento globale delle tasse a livello nazionale. Se nel 2005 la tassa media era di circa 775 euro a studente, dieci anni dopo l’esborso sale a 1.248 euro, con un incremento del 61%. Un dato che si amplifica nel sud Italia, dove la maggiorazione sfiora il 90% (da 508 euro a circa 963).

Fatta eccezione per Firenze, unico ateneo con la tassazione in calo, l’incremento riguarda in maniera diversa tutte le realtà italiane, con un picco del 207 per cento di aumento a Lecce.

In Sicilia l’ateneo più caro è quello messinese: dieci anni fa l’esborso medio era di 588 euro a fronte degli attuali 1168. A Palermo tasse universitarie più che raddoppiate, con gli attuali 822 euro rispetto ai circa 400 euro del 2015, mentre a Catania l’aumento in percentuale è solo del 45%.

«In dieci anni infatti, a fronte dei tagli al finanziamento pubblico degli atenei – spiegano i membri dell’Udu – i bilanci delle Università si sono retti sempre più attingendo alle tasche degli studenti e delle loro famiglie. Nelle sole università statali il gettito complessivo della contribuzione a livello nazionale è passato da circa 1 miliardo e 200 milioni a 1 miliardo e 600 milioni: 400 milioni in più, spillati agli studenti per “coprire” la progressiva diminuzione dei finanziamenti statali per le università. Il risultato? Intere fasce di popolazione escluse dall’Università. Lo storico dei dati sulla contribuzione studentesca a partire dal 2005 evidenzia un aumento costante della tassa media che negli anni ci ha portato ad essere il paese con la terza tassazione studentesca più alta in Europa. Nel 2005 la tassa media era a livello nazionale era di 775€, dieci anni dopo lo studente paga 1250€ circa. Il dato, se diviso in aree geografiche sottolinea come il Sud abbia subito i maggiori aumenti percentuali con un +90%, mentre il Centro (+56%) e il Nord (+43%) totalizzavano variazioni molto consistenti anche se partivano da una tassazione media già più alta».

Clicca qui per scaricare il report completo.

 

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