MESSINA. Tamponi a tutti gli studenti, cercando i casi nascosti e facendo una fotografia chiara della situazione nelle scuole. E’ la richiesta che il consigliere del Pd Alessandro Russo inoltra ad Asp e Regione, per “rendere più sicura e diffusa la frequenza fisica della scuola, che appare imprescindibile ed essenziale, insostituibile con qualsiasi altro strumento virtuale”.

“L’ulteriore emersione di una positività al Covid-19 registratasi oggi presso la scuola “Archimede”, che segue di qualche ora l’altra emersa al liceo “La Farina” e che ne ha causato la chiusura, pone urgentemente all’ordine del giorno la questione relativa alla messa in ulteriore sicurezza dei percorsi scolastici dei ragazzi messinesi”, spiega Russo.

“Le scuole stanno facendo tantissimi sacrifici in questi mesi e si stanno adeguando, pure in tempi molto ristretti e con il contributo di tutte le componenti – studenti, professori e personale amministrativo – alle linee guida emanate dal Governo al fine di assicurare la piena fruibilità delle scuole in sicurezza”.

Tuttavia, i casi che stanno emergendo in queste ore allarmano e non devono essere sottovalutati. Le reti di contatto tra gli studenti delle diverse scuole della città sono intense e si sovrappongono. Per questa ragione, per quanto validate, appare utile trovare una applicazione di maggiore prudenza e cautela delle linee guida scolastiche in chiave anti Covid-19.

Segnatamente, sulla stessa stregua di quanto la Regione Siciliana e l’ASP territoriale stanno avviando sperimentalmente coi residenti delle isole minori, si chiede di poter prevedere un analogo programma di screening diffuso tra la popolazione scolastica cittadina, al fine di intercettare il più ampiamente possibile le potenziali positività asintomatiche che, come è noto, rischiano di essere pericolose per parenti più anziani e altri soggetti più anziani con cui si entra in relazione.

Del resto, l’ASP territoriale ha un margine di discrezione per applicare politiche di screening ampio per particolari fasce di popolazione, come le circolari dell’Assessorato alla Sanità regionale hanno esplicato qualche settimana fa.  C’è margine e grande utilità collettiva, pertanto, chiedere alla Regione di avviare una campagna di tamponi sulla popolazione studentesca messinese, al fine di mettere in relativa tranquillità queste prime fasi di avvio dell’anno scolastico e per comprendere alla data odierna quale sia il reale livello di diffusione del Covid-19.

A questa considerazione si perviene anche dopo la semplice constatazione delle condizioni di trasporto pubblico cittadino, che in occasione degli orari di accesso o di uscita da scuola mostrano autobus e tram pericolosamente pieni di passeggeri, in condizioni di assembramento e di vicinanza tale che non sembrerebbe in alcun modo rispettata la necessaria distanza fisica.

C’è urgenza di procedere, pertanto, con azioni di prevenzione attiva, senza aspettare passivamente che i casi emergano di volta in volta nelle classi delle scuole cittadine – con ripercussioni sul regolare andamento dell’anno scolastico e del diritto allo studio, con classi che chiudono, scuole aperte a singhiozzo o interruzioni più o meno prolungate.

Un’azione di screening riveste importanza attiva, come dimostrano i casi della Regione Veneto e, proprio in queste ore, l’esempio che viene dalla Cina dove, in alcune regioni, all’emersione di soli sei casi ha spinto le autorità sanitarie ad avviare immediatamente uno screening di circa 9 milioni di persone.

Serve decisione attiva nel cercare il virus proprio nelle fasce di popolazione più a rischio per asintomaticità. Occorre andare oltre e in maniera più efficace a quanto previsto dalle linee guida per la scuola, cercando i casi nascosti e facendo una fotografia chiara della situazione nelle scuole. Solo così si potrà rassicurare l’intera comunità scolastica messinese, a partire dagli studenti e dai professori, e soprattutto a rendere più sicura e diffusa la frequenza fisica della scuola, che appare imprescindibile ed essenziale, insostituibile con qualsiasi altro strumento virtuale.

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Filippo
Filippo
14 Ottobre 2020 14:50

Come non essere d’accordo .. temo però che saranno parole inascoltate