Dopo l’annuncio di una settimana fa del colosso farmaceutico Pfizer, che in collaborazione con la tedesca BioNTech ha dichiarato un’efficacia del 90% del vaccino che sta terminando la fase di sperimentazione, ed è pronto per la somministrazione, anche l’azienda di biotecnologie statunitense Moderna annuncia il suo, di vaccino, e dichiara un’efficacia del 94,5%.

Moderna ha potuto contare su circa 30mila volontari divisi in due gruppi: uno ha ricevuto due dosi del vaccino a distanza di 28 giorni, mentre l’altro ha ricevuto due dosi di “placebo”, una sostanza neutra senza alcun effetto. Nel primo gruppo sono stati finora rilevati solo 5 casi di infezione da coronavirus, mentre nel secondo ne sono stati rilevati 95.

Il vaccino deve comunque ancora essere approvato: i test clinici di fase 3 sono ancora in corso per entrambi i vaccini, quindi il dato sull’efficacia potrebbe ridursi man mano che si scoprono nuovi casi tra i volontari.

Il vaccino di Moderna sembra più vantaggioso rispetto a quello di Pfizer, almeno dal punto di vista della sua distribuzione. Mentre quello Pfizer deve essere conservato a -70 °C, quello di Moderna può essere mantenuto a -20 °C e rimane stabile per circa 30 giorni se conservato tra 2 e 8 °C.

Cinque giorni fa, anche il ministero della Salute russo aveva annunciato il 92% di efficacia del vaccino Sputnik V, voluto dal governo russo.

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