MESSINA. Gli orari di apertura delle attività commerciali e l’attraversamento sullo Stretto. Sono i due principali argomenti affrontati nel corso della consueta diretta serale del sindaco Cateno De Luca,  che alle 20 di questa sera ha convocato una riunione di Giunta agli imbarcaderi per un confronto con il presidente della Regione Nello Musumeci, invitato a più riprese dallo stesso primo cittadino per trovare una soluzione al problema sbarchi. «Io sarò lì alle 20 e attenderemo che arrivi la risposta del Governo», ribadisce, invitando sul posto anche i consiglieri comunali. «Quello che è successo stanotte dimostra che la sua ordinanza è carta igienica. Così facciamo una figura di merda davanti ai siciliani», prosegue, riferendosi al Governatore. «Verrà per difendere la sua ordinanza. Io sarò lì per difendere la sua onorevolezza. Se non si troverà una soluzione migliore non passerà più nessuno. Stasera sarò lì e non farò sbarcare più nessuno se prima non arriva la soluzione.», spiega ancora, annunciando una futura ordinanza che impedirà di accedere sul suolo pubblico. «Se poi mi volete arrestare perché interrompo il pubblico servizio non c’è problema». Fino ad oggi non si hanno però notizie di controlli specifici e mirati da parte della Polizia Municipale, sotto il diretto controllo del sindaco della città.

La soluzione proposta da De Luca, che prende di mira anche Trenitalia, è istituire una banca dati per sapere con largo anticipo chi si sta spostando e perché: «Non possiamo continuare a tollerare che si facciano norme poi inapplicabili» è il succo del discorso. A fare andare totalmente su tutte le furie il sindaco è poi un’Ansa in cui il Viminale comunica come non ci sia stato alcun aumento di flusso in Sicilia. «Siete dei imbroglioni e degli impostori. Questi signori francesi che cazzo sono venuti a fare qua?», urla, in riferimento al caso della Renault 4 fermata ad Acitrezza.

Proprio qualche ora fa lo stesso De Luca era stato ospite di “Pomeriggio cinque” di Barbara d’Urso, che si è collegata in diretta dal porto di Messina. Nel corso dell’intervista, il sindaco ha fatto riferimento all’episodio dell’auto con a bordo tre francesi che ieri notte hanno attraversato lo Stretto (di cui sono state diffuse tutte le generalità). A tenere banco, nel suo intervento, ancora le accuse nei confronti del Governo già lanciate nei giorni scorsi.

«Questo è festival dell’imbecillità», sbotta,  anticipando poi l’utilizzo dei droni per controllare soprattutto i villaggi.

A intervenire è anche l’assessore Minutoli, che come ogni sera snocciola i numeri del contagio: 86 casi di contagio a Messina, di cui 50 negli ospedali e 36 nel proprio domicilio. Si registra anche un guarito. In totale i casi in provincia sono 103.

Fra urla, invettive (“questi romani continuano a pisciarci addosso”, “vi prendo a calci nel culo”, “Ministero dell’Interno, vai a fanculo”,  ecc…) e toni estremamente caldi, anche più del solito, si passa quindi alla chiusura delle attività commerciali e a un’ulteriore ordinanza (che riassume tutte quelle precedenti per evitare la grande confusione che si è creata). «Si prosegue con la logica del coprifuoco», ribadisce De Luca, ma rispetto all’ultimo Dpcm cambia poco o nulla. In sostanza i negozi di alimentari potranno restare aperti dalle 7-18 dal lunedì al sabato, mentre la domenica dovranno chiudere 13. C’è però una novità:  i titolari potranno stare solo un’ora nei locali dopo la chiusura (“Altrimenti saranno cazzi amari”) e dovranno disciplinare la fila. «La vigilanza privata sarà a vostro carico. Siete i responsabili di quello che succede fuori». I negozi per animali, invece, saranno aperti dalle 7 alle 14, sabato e domenica esclusi. Per il resto è sostanzialmente tutto uguale al Decreto: sebbene il sindaco inviti tutti a chiudere alle 18, compresi tabacchini e farmacie (che potranno proseguire a saracinesche abbassate), non ci saranno limitazioni orarie. La consegna a domicilio? Termina alle 22, come prima. Consentita ancora l’apertura dei mercati alimentari mentre sarà imposto lo stop dei cantieri, tranne quelli che si occupano di sicurezza per la pubblica incolumità.

Pronte tuttavia delle (eventuali) misure più stringenti, con De Luca che anticipa la possibile creazione di un database per assicurarsi che la spesa venga fatta una volta alla settimana. «A mali estremi introdurremo la tessera del pane. Mi dispiace utilizzare questo termine del Ventennio», sbotta ancora.

Prevista infine una terza ordinanza per disciplinare la “filiera” delle aziende sanitarie, con l’obiettivo di sopperire “a qualche buco nell’organizzazione”: «Non è possibile che chi è in attesa di tampone venga mandato a casa», spiega, anticipando anche il  divieto di andare a trovare i propri cari nelle case di riposo.

 

 

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Turiddu
Turiddu
23 Marzo 2020 22:21

Che figura

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[…] Impossibile dimenticare le infuocate dirette dal Coc della protezione civile, così come i droni, l”occupazione” dello Stretto, i messaggi diffusi dagli altoparlanti e i continui scontri con la Regione e il Governo (che gli […]