MESSINA. Dopo il recente e acceso botta e risposta, con la nota firmata da quattro consiglieri (Argento, Cannistrà, Fusco e Mangano) e la replica di Francesco Cipolla, a intervenire sulla situazione interna al gruppo consiliare del M5s è il consigliere Giuseppe Schepis, che chiarisce alcune dinamiche (“errori di percorso che servono a far crescere e consolidare un gruppo giovane come il nostro”) ed entra nel merito della proposta avanzata da Cateno De Luca, dicendo il suo “no” all’idea di un intergruppo e “sì” alla modifica del regolamento del consiglio comunale, “a tutela del mandato di ogni singolo consigliere”. Fra gli argomenti affrontati anche la nuova Smart City, “che dovrà basarsi necessariamente sull’Innovation Technology”.

«Dopo aver appreso le vicende che interessano la mia persona e il Movimento che rappresento – scrive – ho deciso di rispondere, dopo essermi consultato con i miei colleghi di gruppo, alle notizie da voi pubblicate. Preciso fin da subito che non ero a conoscenza di una nota da parte dei colleghi che, da come mi riferiscono, è stata elaborata da uno e condivisa successivamente su richiesta degli altri tre, ma è evidente che le fasi concitate della giornata di ieri abbiano creato un gap comunicativo per cui non sono stato avvisato, né del contenuto, né tantomeno dell’esistenza di quello che mi dicono essere una nota stampa e non un documento sottoscritto dai colleghi. A questo punto, non voglio entrare nel merito della discussione, anche perché servirebbe solo ad alimentare ulteriori polemiche inutili alla giusta causa politica che il Movimento da sempre ha sposato, cioè fuori dalle logiche dei vecchi partiti, dedicando tutte le azioni politiche al bene della collettività. Noi siamo e rimarremo sempre dei cittadini, anche dentro le istituzioni, con i nostri pregi ed i nostri difetti, per questo posso affermare che questi errori di percorso servano a far crescere e consolidare un gruppo giovane come il nostro».

Poi entra nel merito del “Cambio di Passo” proposto dal sindaco ai consiglieri, rispondendo in maniera telegrafica sui 3 punti sollevati da De Luca, “non per mancanza di argomentazioni, che mi riservo di approfondire in aula, ma per una comprensione non interpretabile”.

«1. No assoluto all’intergruppo. 2. Si alla modifica del regolamento del consiglio comunale, a tutela del mandato di ogni singolo consigliere e nel rispetto della funzione attribuita al Civico consesso, e quindi di tutta la città. Ricordo che è già in discussione, prima della richiesta del sindaco, la modifica del regolamento nella commissione preposta. 3. Il cronoprogramma è uno strumento valido per progettare la Messina del futuro, ma è carente di alcuni aspetti fondamentali su cui baserò la mia operatività nel corso del 2020. La nuova Smart City dovrà basarsi necessariamente sull’IT (Innovation Technology) e sulla facilità di programmazione, progettazione, reperimento e spesa di interventi a valere su Fondi Extracomunali, visto che le percentuali di spesa attuali, dopo circa 2 anni, non sono soddisfano dei livelli minimi accettabili. Tutto questo, grazie a percorsi di aggiornamento e formazione continua obbligatori per tutti i dipendenti del Comune, che diventeranno i protagonisti della nuova ed efficace macchina amministrativa 2.0».

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