MESSINA. Convocate da Cgil e Csa in orari scaglionati (nel rispetto delle normative Anticovid), si sono tenute in mattinata due assemblee del personale dipendente del Comune di Messina. All’ordine del giorno “rivendicazioni di carattere salariale con una serie di istituti previsti dal Contratto Decentrato e che ad oggi non risultano liquidati”. Non poteva mancare una dura presa di posizione nei confronti delle dichiarazioni che il sindaco Cateno De Luca ha riservato ai dipendenti negli ultimi giorni.

“Questo Comune – hanno affermato i sindacalisti – ha funzionato ed erogato servizi anche in pieno lockdown e sempre in piena emergenza sono stati raggiunti risultati che lo stesso Sindaco ha avuto modo di esaltare, come l’approvazione del bilancio, la gestione dei fondi comunitari, la distribuzione dei sussidi, il rilascio delle carte d’identità in tempi europei”.

“Risultati che senza la dedizione e la professionalità di tutti i dipendenti non potevano essere raggiunti. Sullo smart working sono i numeri ed i confronti con altri enti che replicano alle illazioni: dopo la prima fase in cui lo strumento è stato “imposto” dal Governo Nazionale ed in cui comunque sono stati garantiti i servizi essenziali, il Comune di Messina ha registrato una percentuale di lavoratori in presenza ben maggiore financo di quella prevista dalla normativa – sottolineano – E questo in un contesto che continua a non garantire la sicurezza di dipendenti e utenti con molti stabili che non rispettano i criteri minimi di igiene e salubrità e rappresentano un serio rischio, in questo particolare momento per tutti i frequentatori (per molto meno parecchie attività commerciali sono state sanzionate se non chiuse dalla stessa amministrazione!)”.

“Alla fine è stato approvato un documento con il quale è stato dichiarato lo stato di agitazione, dando mandato nell’immediato ai Sindacati di diffidare i Dirigenti ad adempiere alle prescrizioni del Contratto Decentrato, ponendo in essere gli atti necessari per la liquidazione delle spettanze maturate già dal 2019, e di attivare le previste procedure di raffreddamento davanti al Prefetto di Messina”, conclude.

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