MESSINA. Continua a far discutere il prossimo referendum per la costituzione del Comune di Monetare, che si svolgerà il 13 dicembre. A dire la sua, dopo i vari interventi di questi giorni, è il consigliere della Terza Municipalità Alessandro Cacciotto, da poco transitato in Fratelli d’Italia, che si interroga sulla richiesta di istituire un comune staccato da Messina per la zona estrema Nord della città.
«La risposta, secondo il mio modestissimo parere, non è difficile poiché è del tutto evidente: un accentramento amministrativo che taglia purtroppo fuori sia come servizi che come “potere decisionale” le municipalità. Sia chiaro che il mancato decentramento affonda le sue radici ben oltre l’attuale amministrazione», specifica, citando l’art. 5 della Costituzione.
«Decentrare è un termine così tanto antico che ancora oggi fa “paura”. Decentrare significa “spogliarsi” di pezzi di potere facendoli gestire ad organismi più vicini a persone o cose. Da decenni si parla in città di decentramento amministrativo senza che alle parole siano seguite fatti concreti. Decentrare i servizi è un modo per avvicinare la PA al cittadino, ed il referendum del Comitato è la risposta ad un decentramento inesistente, a sottovalutare che ci sono “pezzi di territorio” che rivendicano la presenza che poteva essere garantita dando alle Circoscrizioni o Municipalità i tanto famosi “pieni poteri”. Invece ancora oggi nonostante sia stato “partorito” un nuovo regolamento che ha cambiato il termine Circoscrizione con Municipalità, nulla è cambiato. La testimonianza della scarsa attenzione alla questione è rappresentata anche, con riferimento all’attuale amministrazione, dal continuo passa mano della delega al decentramento da un assessore ad un altro in soli due anni. In attesa di conoscere l’esito del referendum, sarebbe sicuramente necessario una profonda riflessione da parte dell’Amministrazione», conclude.
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