MESSINA. Lo stadio Giovanni Celeste, il “campo” (anzi, “u’ campu”) in cui generazioni di messinesi hanno tifato, sulle tribune di cemento (e prima ancora di tubi innocenti), per il Messina, dalle più infime serie interregionali fino alla promozione in serie A di maggio 2004, tornerà a nuova vita. Il Comune di Messina, nell’ambito dell’utilizzo dei fondi del PNRR ha valutato la necessità di recuperarne la funzionalità e riconfigurarlo, con una spesa di due milioni e 860mila euro.
“L’ambizione è quella di trasformare un’area e un impianto sportivo dismesso in un nuovo polo polivalente per lo sport, il divertimento, gli spazi pubblici di relazione, la ristorazione, il lavoro, l’ospitalità, la fruizione di grandi spazi attrezzati, attivo 7 giorni su 7, sul modello di quanto avviene in altre città, sfruttando la posizione urbana della struttura, servita da diverse infrastrutture e mezzi di comunicazione che la rendono facilmente accessibile, nel quale potranno trovare posto anche spazi museali e ricreativi”, spiega il progetto.
Come? “Nelle linee guida progettuali sono stati mantenuti fissi alcuni dati, quali il recupero della struttura come luogo della memoria calcistica cittadina, il mantenimento degli elementi fondamentali del campo e degli elementi esistenti nelle gradinate nord e sud (curve storiche della tifoseria locale) del manto erboso e del drenaggio del terreno di gioco calcato dal “Messina”, il rispetto delle due gradinate (la coperta e la Oreto) nelle loro dimensioni originarie ed il recupero di tutti quegli elementi che ripercorrono la storia della struttura”, si legge nel progetto.
Quello che sarà nuovo è “l’inserimento di attività sportive minori, di aree per l’attività atletica preparatoria, per attività museali, di spazi di food e ritrovo consentono di utilizzare la struttura continuamente proiettandone l’uso costante ed aperto alla città”, da attuare “realizzando una rivisitazione degli stessi spazi, oltre a quelli necessari per la licenza di lega (LND), creando sotto la zona della Curva Sud tutta una serie di spazi per la cura del corpo con la rivisitazione della palestra con la realizzazione di spazi per la cura del corpo con sale massaggi, oltre ad una zona in cui inserire attrezzature ginnico-sportive ed una zona in cui collocare i cimeli e ricordi del passato Messina“.
Della tribuna coperta, rinnovata a inizio anni ’80 con le famigerati “torri” che sostenevano la copertura, impedendo la visione dell’intero campo da gioco a una consistente parte degli spettatori, saranno conservate le sue dimensioni in lunghezza ed in altezza, la pendenza della copertura e dei gradoni, mentre verrà modificato in parte l’assetto per la creazione dei posti che saranno destinati alla tribuna d’onore oltre alla realizzazione di postazioni per la stampa. Saranno mantenute, purtroppo, anche le due torri, in prossimità delle quali, spiega la relazione, saranno reralizzate “due postazioni per ospitare le telecamere fisse per una eventuale telecronaca delle partite, verrà eliminata l’attuale partizione in ferro e vetro e verrà realizzata una divisione del settore in modo tale da rendere visibile anche in tale zona l’intero stadio. Accanto alla tribuna per i telecronisti sarà possibile realizzare in un futuro prossimo dei Box tali da potere ospitare persone con possibilità di vedere la partita in un salottino unico ed esclusivo dotati di tutti i comfort e tali da garantire la privacy per potere gustare appieno lo spettacolo del calcio o degli eventi che si realizzeranno nella struttura. Tali spazi possono essere anch’essi fruibili tutti i giorni della settimana per ospitare riunioni e intrattenere eventuali ospiti”. Sotto la tribuna coperta verrà realizzata la “sala Giallorossa” che sarà ricavata negli spazi a ridosso del campo quale location in grado di ospitare posti a sedere e per buffet oltre ad avere affaccio diretto sul rettangolo di gioco tramite divisione a vetri e sarà tale da adattarsi a numerosi allestimenti per eventi. La stessa sarà possibile di un utilizzo come spazio food durante tutta la settimana in occasione dell’utilizzo della struttura.
All’altezza del vero e proprio campo, oltre alla rifunzionalizzazione di manto erboso, spogliatoi e sala stampa, sarà creato “un eventuale spazio museale per i visitatori esterni e nuove zone da destinare alla ristorazione creando una zona sul lato del viale Gazzi in cui si possa avere accesso anche dall’esterno durante la settimana così come durante gli eventi sportivi.
Quindi i settori storici delle tifoserie: la curva nord non sarà oggetto di interventi, se non un serbatoio per l’accumulo dell’acqua piovana che servirà per l’irrigazione del campo. La gradinata di via Oreto sarà interessata da interventi necessari allo spostamento delle panchine per le squadre che saranno spostate in tale parte della struttura per consentire una visione migliore negli spazi dedicati sotto la tribuna coperta. Nella curva Sud, invece, “particolare cura verrà data alla zona delle sedute nelle quali verrà rifatta la impermeabilizzazione ed i giunti tecnici esistenti. saranno ripristinate le gradonate e ridisegnati e numerati i posti”, si legge nel progetto. Il manto erboso rimarrà in erba naturale, e sarà riportato a norme Fifa (100×64 metri).
Le aree libere da attrezzature sportive saranno riutilizzate e verranno destinate parte ad attività Commerciali e parte alla Sede del Museo Storico con annessi servizi: per il museo, “la previsione è quella di realizzare un’area museo dedicati allo sport e al calcio in particolare all’avanguardia per quanto concerne sistemi di raccoglitori con la realizzazione di un percorso multimediale mediante lo sviluppo di apposite “App” per la possibilità di accesso anche dall’esterno in modo da essere un punto destinato alle informazioni ed alla divulgazione del bagaglio di conoscenza, e non solo una vetrina di quanto raccolto nel tempo. Al Settore Museale si accederà direttamente da Viale Gazzi e si prevede sarà dotato di caffetteria, book store, ambienti pluriuso, servizi igienici”, spiega la relazione. La superficie sotto la tribuna coperta di Viale Gazzi, sarà destinata al piano terreno alla ristorazione (senza servizi di cucina) con spazi riservati al pubblico di circa mq. 360. Tale settore sarà visivamente collegato all’impianto sportivo (terreno di gioco). La ristorazione sarà dotata di servizi suddivisi per uomini e donne oltre a quelli per persone con disabilità.
I tempi di intervento, escludendo alcune finiture interne, si possono stimare intorno agli 8 mesi iniziali per quanto attiene alle parti fondamentali affinché si possa rendere fruibile per l’attività sportiva stante le caratteristiche dimensionali e di finitura del complesso ed in successivi 4 mesi per la completa fruizione della stessa struttura.
Chiacchiere e nulla più
Come farete col S.Filippo, un peccato chiuderlo. Saranno aumentati i posti al S.Filippo, se si quanti saranno