Mangia e bevi a km zero

 

A parlare di cibo non si sbaglia mai, specie a queste latitudini, figurarsi a regalarlo. Ciò che una volta era considerato poco elegante, oggi non solo è la norma, ma 99 volte su cento il regalo di qualcosa di sfizioso da mangiare o da bere è più gradito del classico maglione o dei calzini.

Poi bisogna però prendere posizione: o si sceglie la via pià breve, e ci si reca in una delle cento enoteche (o delle mille botteghe) e si acquista qualcosa di già confezionato, o ci si improvvisa segugi, e si va per mercatini a km 0: a piazza del Popolo, per esempio, in cui la domenica si riuniscono i coltivatori diretti e mettono in vendita i loro prodotti (a volte lasciando una non lusinghiera traccia del loro passaggio), o al parcheggio dell’istituto Cristo re, dove sventolano le bandiere gialle delle associazioni di categoria che tutelano allevatori, agricoltori e prodotto, o ancora a Casa Pia, il cui mercato si fregia del certificato del biologico: salumi, formaggi, ortaggi, frutta, vino, liquori, miele e marmellate, nno c’è che l’imbarazzo della scelta.

Un punto in più (o in meno se si è pigri e privi di fantasia), è che ci si può sbizzarrire nelle composizioni e nelle confezioni.

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