Zona falcata: lo sfregio degli sfregi

 

 

La zona falcata, nella sua interezza, è lo sfregio degli sfregi all’identità messinese: a partire dalla Cittadella, esempio formidabile di fortificazione seicentesca,  tutta l’area sembra una zona bombardata, nella quale durante gli anni, sui ruderi del passato glorioso di Messina, sono sorti prima un inceneritore che non hai funzionato mai, poi i depositi di bunkeraggio di carburante, poi tutta una serie di piccolissime attività, la maggior parte delle quali abusive, che oggi sono comodi rifugi per cani randagi e poco altro. Un giorno all’anno, durante le giornate del Fai, si apre il Forte San Salvatore o la Lanterna del Montorsoli, chiuse al mondo intero perché in zona militare. Per arrivarci si deve attraversare quella terra di nessuno, che in qualsiasi altra parte del mondo sarebbe il fiore all’occhiello di una città con un minimo di rispetto per se stessa e per la sua storia.

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Cristian
Cristian
1 Aprile 2017 2:29

Ciao, bello l’articolo, tranne per l’imprecisione sul Forte San Salvatore che definisci chiuse al mondo intero, quando nella realtà e visitabile tutte le mattine dal lunedì al venerdì con tanto di bus ATM che parte dal Cavallotti e ti porta fino al Forte.

DavideM
DavideM
1 Aprile 2017 17:48

Complimenti per il lavoro, anche se mi sarei aspettato di trovare nella lista anche l’ex-Sanderson ed il parco Aldo Moro che poco invidiano a questi casi da te presentati…