Maregrosso e l’ex zona industriale: il mare negato

 

 

Le follie urbanistiche di 60 anni di amministrazioni folli, Messina le sta pagando tutte oggi, iniziando da una costa di 40 km sfruttata appena per un terzo. Nello specifico, dal porto fino ad oltre Tremestieri, i politici del passato hanno scientemente deciso di occultare il mare alla vista e alla fruizione dei cittadini, destinandolo a fallimentari iniziative proto industriali che nel tempo sono diventate regno di nessuno, fra baraccopoli, rimesse di barche e distese di lamiera. A dispetto di decenni e decenni di chiacchiere e progetti abortiti, la tanto bramata Promenade infinita da Faro a Giampilieri è rimasta finora solo una chimera. A conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, del fatto che Messina, sin dal terremoto, ha una lunga serie di conflitti irrisolti con il suo mare. Il suo bene più prezioso.

 

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Cristian
Cristian
1 Aprile 2017 2:29

Ciao, bello l’articolo, tranne per l’imprecisione sul Forte San Salvatore che definisci chiuse al mondo intero, quando nella realtà e visitabile tutte le mattine dal lunedì al venerdì con tanto di bus ATM che parte dal Cavallotti e ti porta fino al Forte.

DavideM
DavideM
1 Aprile 2017 17:48

Complimenti per il lavoro, anche se mi sarei aspettato di trovare nella lista anche l’ex-Sanderson ed il parco Aldo Moro che poco invidiano a questi casi da te presentati…