Mario Venuti – Mai come ieri, 1998

Nel 1998, Mario Venuti è una “superstar minore” della musica italiana. Conosciuto, apprezzato, stimato ma senza grossi numeri di vendita. Però sta bene, è felice e si vede, anzi si sente, dalla musica che propone. Languida, rilassata, senza ansie. S’è lasciato alle spalle l’esperienza coi Denovo, gioiello della new wave italiana, sciolti quasi dieci anni prima, e ha registrato due dischi di discreto successo, sterzando da suoni alla Xtc a melodie sudamericane. La nostalgia, però, è canaglia, ed in fondo con Luca Madonia e Tony Carbone (chitarra e basso dei Denovo), è rimasto in ottimi rapporti. Talmente ottimi che, nel 1997, i tre (manca Gabriele Madonia, il batterista) incrociano di nuovo gli strumenti e girano la Sicilia seminando ottima musica, rimpianti nel pubblico e lacrime di nostalgia nei trentenni dell’epoca. E siccome l’appetito vien mangiando, l’anno successivo Mario Venuti si chiude in studio e riarrangia in acustico cinque brani dei Denovo e si circonda dei vecchi amici. Tony carbone suona il basso acustico e lo segue in tour, Luca Madonia canta i cori su disco. Per rivederli insieme, sullo stesso palco, toccherà attendere un Sanremo.

 




 

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Salvo
Salvo
18 Gennaio 2017 21:10

Periodo meraviglioso, e Virlinzi è stato il centro della tempesta perfetta che ha spostato, per una volta, lo sguardo verso l’estremo sud.
Fino a portare a Catania, in un concerto memorabile, REM, con apertura dei Flor e di un gruppetto chiamato Radioelhead

Ho avuto il piacere di lavorare con lui, e con alcuni dei suoi. Passione contagiosa, ma anche grande amore e competenza musicale. La vita è stronza, e ti porta via gente così, troppo presto.

nica midulla le pira
19 Gennaio 2017 6:43

Grazie a tutti per ricordarlo !E’ stato un grande,la musica ha perso tanto !