Uzeda – The Peel Sessions

Negli anni ’90, il rock in Italia è catanese. Se ne accorgono anche oltreoceano, e pure nella perfida Albione, solitamente nazionalista al limite del paradossale. Fortunatamente, il mai troppo rimpianto DJ della Bbc John Peel ha le antenne lunghe, e si accorge di questi cinquer (poi quattro) fragorosissimi catanesi, non più teenager e assolutamente privi del phisique du role, ma che quando imbracciavano gli strumenti radevano al suolo muri di cemento armato. Con Waters fresco di stampa, ed un noise rock non troppo dissimile da quello degli americani Jesus Lizard e Shellac-Big Black-Rapeman, gli Uzeda volano a Londra, ospiti del DJ (unica band italiana insieme alla PFM), per registrare una delle sue celebri Sessions: l’equivalente della laurea con bacio accademico per qualsiasi rock band che si rispetti. I catanesi non solo non sfigurano, ma devastano tutto e tutti, lasciando a bocca aperta il buon vecchio Peel, che da quegli studi ha visto passare letteralmente chiunque. Il disco che ne viene fuori, di sette tracce, è un tripudio di epilessie ritmiche fornite da basso e batteria ed un concentrato di violenza chitarristica garantito da Giovanni Nicosia e da un Agostino Tilotta in stato di grazia, sul quale si stagliano, ben affondate nel mix, le urla nevrotiche di sua moglie, Giovanna Cacciola. Il disco fa il giro del mondo, e finisce nelle mani di Steve Albini, che in quegli anni era dietro il mixer a girar manopole per i Nirvana che stavano registrando In Utero. Lo scontrosissimo Albini si innamora dei catanesi, e nel 1998 ne produrrà il cd Different Section Wires, per l’etichetta culto di Chicago Touch and go. Esticazzi, come dicono a Oslo.

 

https://www.youtube.com/watch?v=ssu_hrEsKJs

 

Subscribe
Notify of
guest

2 Commenti
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Salvo
Salvo
18 Gennaio 2017 21:10

Periodo meraviglioso, e Virlinzi è stato il centro della tempesta perfetta che ha spostato, per una volta, lo sguardo verso l’estremo sud.
Fino a portare a Catania, in un concerto memorabile, REM, con apertura dei Flor e di un gruppetto chiamato Radioelhead

Ho avuto il piacere di lavorare con lui, e con alcuni dei suoi. Passione contagiosa, ma anche grande amore e competenza musicale. La vita è stronza, e ti porta via gente così, troppo presto.

nica midulla le pira
19 Gennaio 2017 6:43

Grazie a tutti per ricordarlo !E’ stato un grande,la musica ha perso tanto !