MESSINA. Il gruppo “Acme – Anonima Ciclisti Messina” chiede all’amministrazione chiarimenti in merito al nuovo progetto della pista ciclabile lungo la litoranea Nord.

«Nei giorni scorsi – si legge in una nota – abbiamo appreso dalle testate locali, l’annuncio da parte del vice sindaco Carlotta Previti riguardante la realizzazione della “Ciclovia del Sole”, ovvero della riqualificazione dell’attuale pista ciclabile lungo la litoranea Nord, con l’estensione del percorso dall’Annunziata sino a Capo Peloro. Da quanto riportato, i lavori, impostati all’insegna dell’ecosostenibilità, inizieranno nei primi mesi del 2021 e dureranno un anno e mezzo. Il progetto prevede di dotare il tracciato di segnapasso luminescenti, in modo da garantire condizioni di percorrenza ottimale anche in notturna. Apprezziamo apertamente le finalità dell’iniziativa, volte al miglioramento delle attuali condizioni di fruizione della pista ciclabile, e volendo approfondire la conoscenza sul tema, abbiamo constatato come ad oggi non sia consultabile alcuna documentazione progettuale né alcuna pianificazione dei lavori. La ricerca “Ciclovia del Sole” sul sito internet del Comune di Messina non produce alcun risultato e questo dispiace poiché per un’opera di rilancio così significativa immagineremmo un altrettanto alto livello di trasparenza».

«Come gruppo ACMe di ciclisti urbani e appassionati di bicicletta – proseguono – ci piacerebbe, infatti, capire quali siano le linee guida del progetto, andando oltre a semplici dichiarazioni di circostanza e sensazionalistiche. Ci piacerebbe avere pubblico e in trasparenza il progetto, conoscere il percorso interessato dall’opera, quali saranno gli spazi dedicati ai ciclisti, ai pedoni e quelli sottratti ai mezzi a motore. Ricordiamo che il contesto viario in cui si innesterà la Ciclovia è ad oggi altamente frequentato da automobili e altri mezzi a motore, ed è spesso teatro di incidenti, a volte purtroppo anche mortali. Quali saranno gli interventi per contrastare i fenomeni di erosione costiera, che ormai da anni interrompono un tratto dell’attuale ciclabile, e quali in generale le azioni del Comune per decongestionare il traffico in città e incentivare la mobilità dolce? In altre parole, ci domandiamo quale sia il senso di un’opera quale la nuova Ciclovia se al contempo l’attuale anello ciclabile in città versa in condizioni disastrose, senza manutenzione ormai da anni, sprovvista di adeguata segnaletica e con pavimentazione altamente sconnessa. Senza dimenticare che spesso la stessa corsia ciclabile viene occupata selvaggiamente da autovetture in doppia fila. Piacerebbe anche sapere se progetti di ciclopedonalità sono previsti in altre zone della città».

«Insieme agli enti, alle associazioni ed ai cittadini interessati a queste tematiche – scrivono ancora – vorremmo alimentare con spirito critico e costruttivo un dibattito riguardante la mobilità in città, vedendo la Ciclovia del Sole non come un’opera isolata, ma all’interno di un percorso programmatico partecipato mirato alla decongestione del traffico cittadino, ad un miglioramento della qualità dell’aria e della vita. Ad esempio la creazione da parte dell’Amministrazione di una Consulta delle Biciclette, così come accaduto di recente a Palermo e in altre città Italiane, potrebbe risultare strategica nella direzione di pensare in maniera sinergica ad una mobilità alternativa, sostenibile e dolce. Ricordiamo infatti che nella maggior parte delle città italiane il dialogo tra cittadini, associazioni e amministrazioni è fondamentale per la crescita e lo sviluppo della città stessa. La strada è luogo di relazione e socializzazione per eccellenza, ma oggi la maggior parte delle strade sono pensate e disegnate per le automobili. Oggi questo concetto non va più bene. Bisogna ripensare lo spazio pubblico urbano e incentivare la micromobilità, le pedonalizzazioni e le reti ciclabili, per restituire le strade ai cittadini», concludono.

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