MESSINA. Il centro NeMO SUD di Messina, unico centro multidisciplinare in Sicilia e Calabria per la presa in carico di persone affette da malattie neuromuscolari, rischia la chiusura, attualmente prevista il 30 giugno. Circostanza che ha suscitato parecchi malumori e generato polemiche da parte di esponenti politici e cittadini, che ieri hanno anche lanciato una petizione online su change.org. Il motivo del problema? L’assenza di un accordo con Fondazione Aurora, che dal 2013 gestisce la struttura, all’interno del Policlinico universitario. Una probabile soluzione sembrava essersi trovata con lo spostamento del centro all’Ircss Neurolesi di Messina, ma adesso si è tornati al punto di partenza. Per scongiurare la circostanza, il Pd regionale, il Consiglio comunale e Sicilia Futura sono scesi in campo: il primo con un’interrogazione al Governo regionale, il secondo con un’ordine del giorno che ha come primo firmatario Massimo Rizzo ma che è stato adottato da tutti i consiglieri e poi votato all’unanimità e il terzo con una nota del segretario regionale Beppe Picciolo.

Il Pd, in particolare, chiede «quali sono le ragioni dei ritardi e dell’inaccettabile immobilismo del Governo regionale a tutela della continuità assistenziale dei pazienti assistiti dal Centro Nemo Sud presso il Policlinico di Messina, tenuto conto dell’imminenza della data del 30 giugno fissata per la cessazione dell’attività del Centro e della conseguente sospensione delle prestazioni a favore delle migliaia di pazienti».

Ancora, chiede «se e quali iniziative siano state assunte o si intendano assumere nell’immediato al fine di scongiurare la sospensione delle prestazioni sanitarie agli assistiti che rimarrebbero senza assistenza, configurando una grave interruzione di pubblico servizio di cui qualcuno deve assumersi la responsabilità», e «se e quali misure siano state individuate a tutela dei livelli occupazionali delle 50 unità di personale medico e infermieristico specializzato che la chiusura del Centro Nemo Sud mette a serio rischio senza alcuna garanzia del Governo regionale per il loro impegno professionale».

Con l’ordine del giorno, invece, il consiglio comunale invita «il Presidente della Regione Siciliana ad onorare il proprio impegno politico e a sollecitare l’Assessore regionale alla Sanità a trovare in tempi brevi una soluzione che eviti la chiusura del Centro Nemo Sud e garantisca la continuità assistenziale sanitaria finora fornita. oltre a salvaguardare il personale sanitario impiegato nella struttura».

Inoltre, impegna «il Sindaco della Città di Messina a porre in essere ogni azione utile volta scongiurare la paventata chiusura del Centro Nemo Sud”, e invita la prefetta di Messina, Cosima Di Stani, «ad assumere ogni iniziativa in suo potere che possa scongiurare la chiusura e salvaguardare i livelli occupazionali in esso impiegati».

Ad intervenire sulla questione, è anche il segretario regionale di Sicilia Futura Beppe Picciolo che resta come sempre ottimista: «Sono certo che sulla paventata chiusura del Centro Nemo di Messina finirà come una tempesta in un bicchiere d’acqua. Nessun uomo o donna di buon senso può pensare, anche per un solo attimo, che esista una strategia “politica” mirata a distruggere una realtà che ha sempre ben operato in favore di pazienti fragili e gravemente malati».

L’ex deputato regionale, che oggi esprime all’Ars un corposo gruppo parlamentare, resta comunque in campana e continua a porsi domande «sulla “natura” di questo reality e sul perché solo in Sicilia si possono scatenare rancori o invidie contro chi ha sempre operato ad un livello altissimo e dando prova che la buona sanità esiste», si legge in una nota.

«Continuo a credere – ha sottolineato Picciolo – che il Governo regionale ed il Presidente Musumeci, che peraltro si è già espresso in tal senso, sapranno portare avanti il percorso di “Sperimentazione Gestionale” in tempi contingentati anche perché, per legge, rappresenta una delle poche garanzie di massima trasparenza per rintracciare sul mercato quei partners di livello nazionale (quale Nemo) e si continui, così, ad assistere i nostri malati avvalendosi delle professionalità formate negli anni».

«Non vedo altre soluzioni tecniche serie – ha continuato l’esponente di Sicilia Futura – e credo che i tempi per garantire una ripartenza del centro di eccellenza a Messina, affidandolo in quota all’IRCSS (che è l’azienda di riferimento regionale del settore terapeutico/riabilitativo) saranno secondo normativa estremamente rapidi».

Infine, un monito di Picciolo a quanti «dovessero solo pensare di fare i furbetti o ancor peggio speculare o creare ostacoli inesistenti. Questi soggetti verranno immediatamente smascherati perché, garantisco personalmente, non saranno i soggetti fragili e le vere eccellenze nel campo della sanità a soccombere alle vecchie logiche clientelari».

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