MESSINA. Tregua finita tra Cateno DeLuca e consiglio comunale, in un tira e molla che va avanti sin dal giorno del suo insediamento, si era acuito due giorni fa con la bocciatura della delibera di presa d’atto del piano di liquidazione dell’Atm, e si era invece disteso ieri con la votazione all’unanimità delle delibere proposte dall’amministrazione di aumento di capitale di Amam e Atm spa. E invece oggi il sindaco torna a sparare a palle incatenate.

“L’andazzo del Consiglio comunale, le cui assenze croniche sono ormai all’ordine del giorno, non può più continuare. Mi sono scocciato di continue trattative per approvare i documenti in Aula, Abbiamo un obbligo verso questa città, ovvero la trasparenza. Questa passa anche dal cosiddetto ‘Salva Messina’. C’è un pacchetto di quindici delibere vincolato a tale scopo, che spero sia approvato prima di Natale.”

Poi il ritorno su una questione “vecchia”: il gettone di presenza. “Ho proposto che in Consiglio comunale chi non partecipa al voto non ha diritto né al gettone di presenza né al rimborso della giornata lavorativa pagata dai contribuenti. Vale lo stesso principio dei dipendenti comunali: non è possibile che ci siano sistematicamente consiglieri ‘furbi’ che partecipano alle sedute d’aula e all’improvviso, spariscono all’atto del voto”.

Senonchè, le modifiche che De Luca vuole apportare esistono già. Un anno fa, il sindaco aveva proposto una serie di modifiche al regolamento del consiglio comunale che andassero in questo senso, ma aveva ritirato la delibera, recependone una pressochè uguale di LiberaMe. Dopo un anno, il problema che lo tormentava torna a ripresentarsi. Perchè il regolamento d’aula viene regolarmente disatteso

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