MESSINA. «Le disfunzioni dell’Asp hanno contribuito al diffondersi dell’epidemia. Andreste arrestati». È il duro atto di accusa del sindaco Cateno De Luca, che torna a scagliarsi contro l’Asp nel corso di un “blitz”. L’argomento? La mancata raccolta dei rifiuti speciali dei cittadini in isolamento, con il caso specifico di un caso sul viale San Martino, “simbolo delle tante porcherie dell’Asp”.

A finire nel mirino di De Luca è di nuovo Paolo La Paglia, che aveva prospettato la possibilità di azioni legali dopo le accuse da parte del sindaco: «Io gli avvocati ce li ho a cottimo, non ho paura della querela», specifica il sindaco, dandogli dell’inetto.

Non manca un riferimento all’assessore regionale Ruggero Razza e all’annunciata “commissione d’inchiesta”: «Qua sono tutti conniventi. C’è in corso un’azione di insabbiamento, tenteranno di insabbiare tutto. Razza è connivente, lo avete nominato voi La Paglia. Se non capisci niente di sanità cambia delega, torna a fare l’avvocato», prosegue, denunciando un possibile “smaltimento illecito di rifiuti”. Poi rincara la dose: «Una connivenza che ha sapore di mafiosità», «Questi sono crimini».

Dopo aver ribadito nuovamente l’intento di “occupare” l’Azienda sanitaria («Se entro lunedì non cambia nulla mi farò lì il Natale e il Capodanno»), ricostruisce quindi le tappe del caso in questione, con i rifiuti accumulati sul balcone, il mancato intervento da parte della ditta incaricata e le “conseguenze” della sua denuncia di qualche giorno fa nel corso di una diretta.

Il “sopralluogo” era stato preannunciato su Facebook dal sindaco, che qualche minuto dopo si è scagliato contro un dipendente della MessinaServizi (con tanto di foto), accusato di nullafacenza perché “beccato” con il cellulare in mano.

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