MESSINA. “L’Asp ha mentito a questo tavolo, ho dato mandato di segnalare le responsabilità alla Procura della Repubblica”: smaltimento di rifiuti speciali, omissioni di soccorso, soggetti affetti da covid liberi di muoversi per i ritardi dell’Asp nel certificare la positività, impossibilità di garantire il tracciamento. Sono le accuse che il sindaco di Messina Cateno De Luca ha lanciato dalla sua consueta diretta del venerdi (ultima dell’anno, ha spiegato) per le quali ha dato mandato alla Polizia municipale di definire e formalizzare come denuncia alla Procura.

Il sindaco si scaglia di nuovo contro il direttore generale dell’Asp Paolo La Paglia (l’ufficio del quale De Luca ha dichiarato di voler occupare da mercoledi 23), ma anche con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, che non avrebbe dato i mezzi, sostiene il sindaco, per gestire l’epidemia (“o La Paglia li ha avuti e non lo ha saputi utilizzare”, continua De Luca).

Nell’esposto di De Luca c’è posto anche per le segnalazioni (molte) sui ritardi nella somministrazione dei tamponi, nella raccolta dei rifiuti, nelle comunicazioni ai contagiati o ai congiunti in quarantena.

Sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti dei pazienti covid (e come tali trattati da rifiuti speciali, per i quali l’appalto è stato aggiudicato da un’impresa di Belpasso che è affidataria di tutte le Asp regionali), De Luca spiega che l’Asp ha consegnato l’elenco dei nominativi ai quali il comune di Messina deve ritirare i rifiuti speciali solo ieri, e in maniera informale. Il 25 novembre, sostiene De Luca, l’assessore alla Protezione civile Massimo Minutoli (e l’assessore all’Ambiente Dafne Musolino dopo cinque giorni, e anche il 4 dicembre, con tanto di diffida), il comune di Messina aveva chiesto gli elenchi che sono arrivati solo ieri.

Sono 1021 i nominativi dei positivi al contagio dal 25 novembre al 15 dicembre. “Mancano i contagiati precedenti e quelli dal 15 ad oggi. Sono elenchi farlocchi”, tuona De Luca, che segnala anche solo 72 nominativi di soggetti che dovrebbero conferire i rifiuti di tipo “A1”. Quelli cioè gettati dasoggetti in quarantena fiduciaria o in attesa di tampone. “Reato di smaltimento illecito di rifiuti speciali”, conclude De Luca.

 

 

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