MESSINA. Il sindaco di Messina Cateno De Luca è stato condannato oggi dal giudice monocratico del tribunale di Messina al pagamento di una multa di 1800 euro, oltre alle spese processuali e al risarcimento nel futuro processo civile per fatti che risalgono al 2012, quando nel corso di un comizio chiamato “Nomi e cognomi”, De Luca definiva in maniera che il tribunale di Messina ha giudicato diffamatorio, tre abitanti di Fiumedinisi, proprietari di alcuni appezzamenti nei dintorni dell’area che De Luca avrebbe voluto riqualificare con fondi europei. Una circostanza per la quale fu poi indagato e arrestato, scarcerato (il comizio è di poco successivo alla scarcerazione), e in primo grado di giudizio in parte assolto ed in parte prescritto, nel processo il cui appello inizierà il 22 novembre.

La diffusione del comizio, trasmesso su Youtube dal canale di Sicilia Vera, già nel 2012 era stata stoppata dal giudice della prime sezione civile del Tribunale di Messina, Corrado Bonanzinga, che aveva emanato un’ordinanza contro l’allora deputato regionale, accogliendo la richiesta di due ricorrenti, C.F. e F.C., coniugi, che hanno accusato l’ex sindaco di Fiumedinisi di averli diffamati e violato gravemente la loro privacy, divulgando fatti personali, durante lo il comizio.

“Ovviamente Proporremo appello – ha commentato Cateno De Luca – Le frasi sono contestualizzate in un ragionamento più complessivo di campagna elettorale di marzo – giugno 2012 dal clima velenoso provocato con il contributo dei destinatari dei miei epiteti. Di questo il giudice oggi ne ha tenuto parzialmente conto ed in appello siamo certi di poter ottenere la completa assoluzione”, ha concluso.

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Giancarlo
Giancarlo
1 Novembre 2018 12:29

Quindi ora oltre che imputato e prescritto, è anche condannato. Ha finito la collezione.