MESSINA. A finire nel mirino del sindaco Cateno De Luca sono ancora una volta i dirigenti comunali, molti di loro definiti dal primo cittadino “capre ignoranti” in un post Facebook dove invitava il segretario generale a “prendere gli opportuni provvedimenti, con specifiche direttive e proposte di modifiche al regolamento consiliare, per stoppare il pascolo abusivo di alcuni dirigenti comunali che, per ignoranza o malafede, esprimono in merito agli emendamenti pareri a condizione o in evidente contrasto con il complessivo provvedimento sottoposto all’esame del Consiglio comunale”.

“Questi signori costano circa 150 mila euro cadauno e non possono permettersi di mortificare il lavoro dell’Amministrazione e del Consiglio comunale, con pareri sconclusionati e qualche volta pure in violazione di legge”, continua De Luca, riferendosi a quanto si è verificato ieri in Consiglio comunale in occasione dell’esame e dell’approvazione della proposta di delibera per l’istituzione degli Ispettori ambientali, “con pareri cambiati in aula anche in contraddizione con quelli già emessi: denotano irresponsabilità ed intenti sfascisti”, sottolinea il sindaco, che poi prospetta ulteriori riduzioni dell’organico: “Abbiamo ridotto i dirigenti comunali da 23 a 9, ma se dobbiamo ridurli a 4 licenziandone altri 5 sono pronto perché la maggior parte di questi baroni lavora meno dei normali funzionari comunali ed il sabato e la domenica staccano pure il cellulare e si rendono irreperibili”.

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