Category Archives: Carmelo Celona

Architetto, specializzato in Diagnostica Urbana e Territoriale, è direttore del “Servizio di Valorizzazione del Patrimonio Artistico e Culturale della Città di Messina”. Esperto di Pianificazione Territoriale strategia ad approccio interdisciplinare; Riabilitazione Urbana Sostenibile di Centri Storici; Progettazione Partecipata. Storico critico dell’urbanistica e dell’architettura

  Da molto tempo si assiste ad una progressiva sottrazione dell’identità simbolica delle città. Esse stanno perdendo via via le loro caratterizzazioni specifiche, conquistate da aliene espressioni architettoniche. Questo fenomeno dipende molto dalla dilagante diffusione di certe architetture che si caratterizzano, ormai ovunque, per i loro lessici omologati e omologanti.  Linguaggi dall’assoluta povertà espressiva, semantiche prive di note specifiche e di riferimenti gerarchici, di canoni, … Continue reading Di specchi e architetture che dissimulano. Che non raccontano la verità »

  Qualche giorno fa ricorreva il mio genetliaco. Mi trovavo sulla spiaggia a meditare sul tragico evento, quando davanti ai miei occhi distratti dai pensieri che percorrevano in lungo e in largo la linea del mio tanto tempo trascorso, sulla battigia, tra me e l’orizzonte, si compone un’immagine che presto diventa una sorta di strano deja vu. Con i piedi a contatto con l’acqua, una … Continue reading Le spiagge della post-modernità: tra mamme tatuate e trans-umanesimo »

Le città sono fatte di “luoghi”, di luoghi dove abitano le emozioni, dove sono conservati i ricordi collettivi e individuali. Piazze, palazzi, fontane, giardini, monumenti, ecc.. Luoghi simbolo dove fiorisce da sempre il rapporto identitario tra l’uomo e il contesto urbano in cui vive. Ma da tempo nelle città sorgono altri tipi di “Luoghi” che stanno sostituendo i luoghi urbani. Sono nuovi ambienti dove il … Continue reading Dai centri storici ai centri commerciali: il passaggio alla post modernità che accomuna Ibla e Manhattan »

  Oliveri è una storia comune di un mancato riconoscimento di diritti, di terre e di mare, nonostante le leggi e la democrazia. È una lucida metafora della Sicilia. Una comunità rapinata d’imperio di ciò che gli spettava. Una comunità che dopo un travaglio quasi millenario ha perduto la speranza ed è caduta nella rassegnazione. Due lampi di luce nel millenario buio della sua storia: … Continue reading Oliveri: esplode la resilienza e nasce l’umanesimo »

  “Quando visitiamo una città lo sguardo percorre le vie come pagine scritte, la regia, la prigione, la zecca, la scuola, il bordello, il mercato, la pescheria, ecc…”. Così scriveva Italo Calvino.  Le città sono libri di pietra. I segni scolpiti sulle architetture, nelle strade, negli spazi urbani, sono come i segni che il tempo scolpisce sui corpi degli uomini, come le rughe dei volti … Continue reading Il lusso ai tempi del dolore: l’architettura “effimera” post terremoto »

    Urge precisare che la relazione tecnico-sociologica che accompagna il precedente repertorio fotografico, ritraente le condizioni in cui vive una nutrita quantità di cittadini peloritani, non emerge da un attuale reportage, bensì essa è enucleata da “La situazione della classe operaia in Inghilterra” di Friedrich Engels: un’indagine sulle condizioni delle periferie britanniche del 1845, nella quale il filosofo-sociologo tedesco descrisse i sobborghi inglesi nell’epoca … Continue reading Baracche in città: la lunga notte della civiltà e della giustizia sociale »

  “Un medico può seppellire i suoi errori, ma un architetto può soltanto consigliare ai suoi clienti di piantare una vite americana”. Così si esprimeva Frank Lloyd Wright, uno dei più grandi architetti di tutti i tempi, sull’assenza di contenuti nell’architettura. La risoluzione della complessità del progetto architettonico pare che oggi sia demandata alla vegetazione applicata all’architettura stessa. Da tempo si assiste ad un diffuso … Continue reading Se l’architettura diventa bosco: un’insensata restituzione ecologica  »

  “A premunirsi da ulteriori sorprese brutali, Messina si varrà dei moderni ritrovati della scienza costruttiva e ne applicherà rigorosamente i sistemi, essa tornerà presto a splendere come faro di civiltà nella nuova forma della città moderna, sostituendo ai suoi pregi storici quelle comodità ormai indispensabili per un centro destinato ad esercitare una cospicua importanza come emporio commerciale”. Così Luigi Borzì spiegava, nell’incipit della relazione … Continue reading Fenomenologia della Baracca: da città di cittadini a città di clientes »