MESSINA. Ottantasei milioni di finanziamento (quasi 18 di provenienza ministeriale, oltre 68 di cofinanziamento di partner privati), sei assi d’intervento (dallo sbaraccamento alla riqualificazione, fino ad arrivare al microcredito), il primo progetto “sistemico” di risanamento, per consentire a chi viveva in baracca (fondo Saccà e fondo Fucile soprattutto), non solo di avere un alloggio decente, ma di poterlo scegliere, acquistare e manutenere negli anni, ma anche sviluppare servizi di socializzazione e programmi personalizzati, co-housing, autocostruzione, e in definitiva “responsabilizzazione” di chi aveva accesso ad alloggi e progetti, per evitare la creazione di nuovi ghetti.

Il progetto Capacity, nato a fine 2016 da un’idea dell’allora assessore all’Urbanistica Sergio De Cola, dal presidente della Fondazione di comunità di Messina Gaetano Giunta e  della professoressa di Pianificazione urbanistica della facoltà di Ingegneria dell’università di Messina Marina Arena, ha tagliato ieri, con la demolizione delle baracche di fondo Saccà, uno dei più importanti traguardi nel risanamento di Messina.

Ieri il sindaco Cateno De Luca e l’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Mondello hanno redatto il verbale di consegna dei lavori, che saranno ultimati presumibilmente il prossimo 13 dicembre. Come ci si è arrivati? Con un percorso piuttosto accidentato, iniziato il 25 agosto 2016, data in cui l’allora giunta di Renato Accorinti ha approvato il progetto “Capacity”, procedendo ad avanzare istanza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: il progetto, valutato positivamente, è risultato assegnatario di un finanziamento, a valere sul Fondo per l’attuazione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, dell’importo complessivo di € 17.924.868,10, con sottoscrizione, a marzo 2017, di convenzione con la quale vengono disciplinati i reciproci impegni tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Ente finanziatore) ed il Comune di Messina (Ente beneficiario).

A luglio 2017 è arrivata la presa d’atto dello schema del bando per l’acquisto di unità immobiliari da assegnare in locazione definitiva secondo le finalità dell’edilizia residenziale pubblica ricadenti nelle aree da riqualificare di Fondò Sacca e Fondo Fucile, inseriti entrambi nei relativi “Ambiti” di risanamento. Da lì in poi, le cose si sono complicate.

Prima, ad agosto 2017, il dirigente pro-tempore del Dipartimento Politiche ha approvato il “bando pubblico per l’acquisto di unità immobiliari” fissando la data di ricezione delle offerte al 29 settembre2017. Nel frattempo, la procedura va a rilento, e a luglio 2018 cambia l’amministrazione, e subentra quella di Cateno De Luca, che ad ottobre crea Arisme, la partecipata che si sarebbe occupata di sbaraccamento e risanamento.

Nonostante questo, ad aprile 2019, con i fondi ministeriali del Progetto Capacity si è riusciti a finanziare l’acquisto di un solo immobile, riportava una determina con cui il Comune ricercava alloggi sul mercato di qualche mese successivo, con Arisme che però ha fornito la documentazione relativa ad alcune offerte alla stessa pervenute di immobili da destinare ad incrementare il patrimonio immobiliare. “Sono in corso di valutazione le offerte in atti da parte dello scrivente Dipartimento, rilevando, tuttavia, che le stesse risultano insufficienti al raggiungimento degli obiettivi fissati nella Conferenza dei Servizi del 13 ottobre 2019″, scriveva Salvatore De Francesco, dirigente alle Politiche della casa.

Perchè Capacity è diverso dagli altri piani di risanamento che lo hanno preceduto (e seguito)? l progetto di sbaraccamento di Fondo Sacca’ prevedeva alloggi per 64 famiglie, poi diventate 67. Ventisette di questi nuclei hanno scelto optato per l’assegnazione della casa popolare, ma ben quaranta hanno accesso al “capitale di capacitazione”, un concetto socioeconomico di “autoreponsabilizzazione” dell’individuo che accede a forme di welfare sussidiario: l’abitazione è inalienabile per 10 anni e comunque per un periodo non inferiore alla durata del mutuo In caso di sopravvenuta condanna definitiva del beneficiario per reati di mafia negli anni vincolati successivi all’acquisto dell’abitazione la proprietà passerà di proprietà al Comune di Messina e per tale ragione viene richiesto in fase di acquisto il certificato del casellario giudiziario e dei carichi pendenti. Il capitale personale di capacitazione è contrattualmente vincolato all’acquisto dell’abitazione e viene erogato direttamente al proprietario dell’immobile da cui si effettua l’acquisto: al contratto d’acquisto partecipa il Comune di Messina in qualità di ente erogatore del capitale di capacitazione. Nel caso in cui il beneficiario abbia necessità di accedere al mercato del credito per perfezionare l’acquisto, il Comune di Messina parteciperà anche al contratto di mutuo che potrà essere garantito da ipoteca decennale, sottoscritta, in 1° grado, a favore dell’ente finanziatore e, in 2° grado, a favore del Comune di Messina a garanzia del capitale di capacitazione. In caso di insolvenza del beneficiario l’istituto finanziatore si impegna a retrocedere al Comune di Messina l’esubero sul recupero, che comprende: il capitale, le spese, gli interessi finanziari pattuiti in sede di contrattazione del mutuo. Vige inoltre il vincolo dell’inalienabilità e quello connesso ai reati per mafia (se entro 10 anni dall’acquisto sopravviene condanna definitiva).

Il contributo “una tantum” dei capitali di capacitazione ha un valore pari al 75% del prezzo lordo di acquisto della casa e in ogni caso non può superare l’importo di 80.000 euro. Per prezzo lordo s’intende il costo del bene, le spese per l’onorario del notaio rogante, le spese di trascrizione e ogni altro onere connesso all’atto di compravendita, ivi compreso l’eventuale compenso dell’Agenzia immobiliare. Al 75% del valore complessivo della compravendita, fermo restando il tetto massimo di euro 80.000,00, si aggiunge il valore della manutenzione / auto-recupero necessaria per rendere pienamente abitabile l’appartamento e il suo eventuale efficientamento energetico, utilizzando i prototipi/prodotti che rappresentano l’outcome della fase di ricerca di Capacity.

I risultati (misurati e misurabili) del progetto Capacity, sono stati oggetto di uno studio da parte della Fondazione di comunità.

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