Ciò che il mondo separa

(Francesca Matteoni; Marcos y marcos, 2021)

 

Francesca Matteoni è una poetessa contemporanea. Le sue poesie sono nude e ti vengono incontro a piedi scalzi per sedersi tra le costole. Possono appoggiarsi al cuore e confortarlo o schiacciarlo con la verità delle parole. Nei suoi versi c’è lo scorrere inesorabile del tempo che viene fotografato in numerose malinconiche istantanee senza cercare di opporvi resistenza ed è questa forse la peculiarità più lodevole: la serenità ineluttabile della dissolvenza:” / Sono trascorsi gli anni. Ho i capelli di sabbia del mare/ Cercavo di riattaccare i pezzi col fango finché tutto era fango/ Morivo, senza morire./ Ogni nostro sentire è una crepa da cui viene l’acqua. Non raccogliere i pezzi, la sabbia, la morte nella mia mente/” E poi c’è il corpo che diventa tutt’uno con la natura e in questa metamorfosi si spalanca un mondo immaginato e popolato da creature fiabesche:” Io sento solo creature/che non hanno mai avuto il mio nome né il loro/. Ho rimesso in ordine le mie collezioni –fate di plastica e cavalli con verdi criniere/. 

Lettura consigliatissima perché ciò che il mondo separa la poesia unisce.

 


 

I gatti non hanno nome

(Rita Indiana; NN editore, 2021)

 

 

Dal sito dell’editore: «La giovane protagonista di questo libro non ha nome. Passa l’estate lavorando come segretaria nella clinica veterinaria degli zii mentre i genitori sono in Europa. Intanto annota su un quaderno i possibili nomi per un gatto, ispirandosi alle persone e agli animali che colpiscono la sua immaginazione. Come Zio Fin, che sguscia di stanza in stanza per evitare le sfuriate della moglie, Zia Celia, la cui rabbia si proietta in forma di scritte al neon. Come Armenia, la cameriera che da bambina curava la tubercolosi con un cucchiaio; e ancora come Radamés, il ragazzo di Haiti la cui voce sembra uno sciroppo per la tosse. In un libro impossibile da riassumere se non leggendolo, Rita Indiana illumina quel breve, magico momento della vita in cui ci si mette in cerca della propria identità. Quando, per mantenere uno sguardo incantato sul mondo, si deve scendere a patti con la realtà senza abbandonare del tutto l’ingenuità dell’infanzia». 

Da leggere ascoltando la playlist consigliata dall’ editorehttps://www.nneditore.it/libri/i-gatti-non-hanno-nome/

 


 

Sulla pista animale

(Baptiste Morizot; Nottetempo, 2021)

 

 

Dal sito dell’editore: «Uno dei temi che si va affermando oggi è quello riguardante il nostro ruolo di esseri umani nel mondo, nell’ambito di una riflessione intorno ai nostri rapporti con gli altri esseri viventi. In una vera avventura filosofica, Baptiste Morizot, richiamandosi alla sua passione per la pratica del tracciamento, ci trasporta, con una scrittura chiara e coinvolgente, attraverso boschi e foreste, come un detective che, una volta assunto il principio che qualunque vivente lascia traccia di sé, va alla scoperta di queste domande essenziali: chi vive qui? come? come possiamo creare un mondo diverso assieme agli altri viventi? “Bisogna sperare che un diplomatico andato a inforestarsi presso gli altri esseri viventi ritorni trasformato, tranquillamente inselvatichito, lontano dalla ferocia fantasmatica attribuita agli Altri. Che colui che si lascia inforestare dagli altri esseri viventi ritorni leggermente modificato dal suo viaggio da licantropo: un mezzosangue, a cavallo tra due mondi. Né svilito né purificato, semplicemente altro e un minimo capace di viaggiare tra i mondi, e di farli comunicare, per lavorare alla realizzazione di un mondo comune”».

Lettura consigliata a chi ama ritrovarsi nei boschi

 


 

Queer, storia della comunità LGBT+

(Maya De Leo; Einaudi, 2021)

 

 

Dal sito dell’editore: «Questo volume rappresenta la prima storia completa delle sessualità e delle identità LGBT+ in Occidente dal XVIII secolo al tempo presente. Intrecciando nell’analisi una varietà di fonti, dalle memorie alla letteratura, dalla trattatistica alla cronaca, il libro offre una lettura inedita della storia contemporanea: dal ruolo della sessualità nella formazione degli stati-nazione, alle guerre mondiali, dal giro di vite del dopoguerra alla rivolta di Stonewall, dalla crisi dell’Hiv alla rivoluzione queer degli anni Novanta, fino alle nuove sfide degli anni Duemila con la loro apertura verso il futuro.

Da leggere perché si tratta finalmente di un’opera italiana completa e di riferimento per la storia delle sessualità e identità LGBT+.

 


 

Tutto il tempo del mondo

(Thomas Girst; Add, 2020)

 

 

Dal sito dell’editore: «Cosa significa Tutto il tempo del mondo? Ci sono opere d’arte, esperimenti scientifici, progetti che hanno sfidato il tempo: il più grande e inesorabile nemico dell’uomo. Incubo della nostra epoca frenetica e iperconnessa. Non c’è tempo per godere di un momento di gioia, non ce n’è per completare un lavoro come si vorrebbe. Eppure, da sempre, ci sono persone (e spazi) che si oppongono a questa tirannia e Thomas Girst è andato in cerca di loro. In 28 capitoli racconta altrettante storie, personaggi e luoghi che hanno fatto pace con il tempo: dall’architettura folle del postino Cheval, che costruisce il Palais idéal in trentatré anni con le pietre e le conchiglie raccolte durante i suoi giri quotidiani, all’opera di Cage che, tuttora in corso, terminerà di essere suonata nel 2640, dalle capsule lanciate nello spazio in un viaggio potenzialmente infinito, all’esperimento più lento del mondo, ossia quello della caduta della goccia di pece, dal registro delle fioriture dei ciliegi in Giappone, all’opera pittorica di Roman Opalka che passò la vita a dipingere i numeri in sequenza arrivando, prima di morire, a vergare il 5.607.249».

Da leggere perché ognuno di noi ha del tempo da riprendersi

 

 

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